Le Orobie si tingono di rosso per solidarietà con i tibetani

Venerdì 8 agosto le cime delle Orobie Orientali si accenderanno di rosso. L’iniziativa è promossa da Legambiente Alto Sebino e si svolge nell’ambito della manifestazione internazionale ““Sad Smoky Mountains” (“tristi montagne fumanti”) promossa in tutto il mondo in occasione delle Olimpiadi di Pechino in segno di solidarietà al popolo tibetano.La proposta è di salire contemporaneamente, montagne, grattacieli e monumenti e accendere sulle loro cime un fumogeno di colore rosso. Alla manifestazione aderiscono tutte le montagne simbolo dell’alpinismo, tra cui Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Monviso, per un totale di circa 90 cime in Italia ed altre 180 nel mondo.Legambiente Alto Sebino ha deciso di abbracciare il progetto salendo con l’aiuto di numerosi alpinisti di Castro, Lovere, della Val Borlezza e della Val di Scalve ben 11 cime per manifestare in silenzio e pacificamente la propria protesta contro la repressione in Tibet da parte del regime cinese. Le cime coinvolte nell’iniziativa sono: COLOMBINA (mt. 1459, referente  Massimo Rota del Circolo culturale tre Torri) – TRENTAPASSI (mt. 1248, referente Max Barro di Legambiente Alto Sebino) - PRESOLANA OCCIDENTALE (mt. 2556, referente  Ruggero Andreoli delle guide Alpine Seb-1) - PIZZO FORMICO (mt. 1636, referente Davide Sapienza) - PRESOLANA CENTRALE (mt. 2521, referente Jurij Bonomo) - PIZZO TORNELLO (mt. 2687, referente Rosa Arrigoni, Oreste e Tonino Arrigoni) - MONTE FERRANTE (mt. 2430, referente Pablo Ayala rifugista dell’Albani) - MONTE SASNA (mt. 2229, referente Antonella Pusceddu) - CIMON DELLA BAGOZZA (mt. 2409, referente Silvio Visini Rifugista al Rif. Cimon della Bagozza) - PIZZO CAMINO (mt. 2492,  referente  CAI Val di Scalve - CIMA PARE’ (mt. 1642, referente Fabrizio e Manuela ). All’iniziativa si può partecipare liberamente senza necessità di iscrizione.Per tutti gli alpinisti aderenti l’appuntamento è per le 12.30 di venerdì in vetta. Alle 13 è prevista l’accensione delle boette fumogene.«A 60 anni esatti dalla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo – dice Max Barro, coordinatore dell’iniziativa locale - la repressione in Tibet, durante un evento di portata globale quali le Olimpiadi è divenuta il simbolo del fallimento e del tradimento dei governi mondiali: i princìpi allora ratificati sono stati e continuano ad essere, più o meno diplomaticamente, rinnegati. In occasione della manifestazione le montagne e i punti più alti delle città si accenderanno di fumogeni rossi a testimoniare la solidarietà al popolo tibetano. Un’iniziativa sportiva che vuole ristabilire idealmente la necessaria alleanza tra l’uomo e l’ambiente, tra l’uomo e i suoi simili».(05/08/2008)

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