Il rogo di Azzano: autocombustione
Prima stima dei danni: 1-1,5 milioni

Le primissime stime ufficiose parlano di un danno di un milione, un milione e mezzo: ci riferiamo all’incendio che nella serata di lunedì 20 luglio ha colpito una parte del settore produttivo dell’azienda Astra Vernici di Azzano San Paolo.

Le fiamme - sprigionatesi verso le 22,30 - si sono levate altissime, più di dieci metri, nel buio della sera tanto che l’incendio è stato ben visibile dall’autostrada e da km di distanza e ha avvolto l’area industriale del paese alle porte di Bergamo destando la curiosità e la preoccupazione dei residenti nei pressi. I pompieri, intervenuti in forze (otto squadre con autopompe, autoscala e autocisterna), hanno contenuto il fuoco a mezzanotte e mezza e spento il grosso delle fiamme verso l’1,30 evitando che si propagassero alle aziende vicine, ma hanno dovuto lavorare fino all’alba per la messa in sicurezza e per evitare che anche una scintilla potesse ridare corpo all’incendio. Un gran lavoro quello di pompieri, elogiato dai titolari dell’azienda, attiva dal 1951 e che conta 19 dipendenti.

Ieri sera in azienda c’era uno dei due fratelli titolari, Gianpaolo Oberti, che è solito trattenersi in ditta fino a tardi e che - in quanto l’allarme antiintrusione aveva problema ad inserirsi - aveva deciso di fare un ultimo giro di controllo all’interno dello stabilimento dopo che già alle 21,30 non aveva notato nulla di anormale. Alle 22,30, invece, ha visto una bagliore da una porta trasparente, bagliore strano perché le luci erano tutte spente, è entrato nella parte produttiva dell’azienda e ha visto alcuni fusti di vernice a base solvente che avevano preso fuoco con le fiamme alte più di due metri.

È stato così lanciato l’allarme. Non è ancora ufficiale, ma in pratica è stato accertato che l’incendio ha avuto una causa accidentale. Si è trattato con ogni probabilità di un fenomeno di autocombustione: alcuni prodotti, preparati da poche ore, sono molto infiammabili e il caldo ha probabilmente avuto un peso determinante nel favorire l’incendio.

Il capannone bruciato rappresenta una delle principali aree produttive dell’azienda ed è divisa in due ali. Un’ala è andata letteralmente in fumo, l’ala adiacente è stata danneggiata e c’è ora da vedere quali sono stati di preciso i danni. Lo dirà la squadra di pronto intervento subito allertata. La speranza dei titolari è di riaprire quel settore produttivo ai primi di agosto, massimo a settembre. E dire che la ditta era in piena attività, tanto che ad agosto avrebbe chiuso soltanto una settimana (invece delle consuete tre) per evadere i copiosi ordini, acquisiti soprattutto all’estero. Un altro impianto produttivo, i magazzini e i laboratori si sono invece salvati.

Già nel 2003 l’Astra Vernici era stata colpita duramente da un grave incendio che però quella volta aveva intaccato i magazzini. Allora i titolari avevamo deciso di continuare l’attività nel più breve tempo possibile, cosa confermata anche nei momenti immediatamente successivi all’incendio di ieri sera.

Per un problema tecnico l’edizione cartacea de L’Eco di Bergamo di martedì 21 luglio ha riportato la notizia dell’incendio nel richiamo in prima pagina senza però nessun approfondimento all’interno. Ce ne scusiamo con i lettori.

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