«Terremoto, Italia è forte: ce la faremo»
Troppo freddo: no alle tendopoli

Il premier Renzi a Camerino: troppo freddo, gli sfollati negli alberghi. L’appello al Parlamento: convertite in fretta il decreto sul terremoto, lì ci sono i fondi.

«Il terremoto ci sta mettendo a dura prova, ma l’Italia è più forte e ce la faremo». Davanti alle macerie del campanile di Santa Maria in Via a Camerino, che aveva resistito al sisma del 1997 e invece mercoledì sera è venuto giù trascinandosi appresso un’abitazione, Matteo Renzi usa parole forti per promettere ancora una volta che il governo, e il Paese intero, non si dimenticheranno di questa gente una volta che si saranno spente le telecamere.

Renzi annuncia proprio qui che si sta ragionando a un emendamento per fare in modo che rientrino tra i comuni inseriti nel cratere del sisma del 24 agosto anche quelli, tra cui proprio Camerino, che erano rimasti fuori. Ecco perché chiede al Parlamento, «nel pieno rispetto dei ruoli di ciascuno», di convertire «più velocemente possibile il decreto sul terremoto». Perché è lì che «ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare». E, dunque, per «ricostruire presto e in modo serio».

Lo ribadisce anche al sindaco e ai cittadini nella riunione nella sede del Comitato operativo comunale: «Vorrei rassicurarvi sulla centralità di questo e degli altri comuni, cercheremo di ripetere qui il meccanismo virtuoso messo in campo per Amatrice e Arquata». Con una differenza sostanziale: in questo caso non ci saranno tendopoli. Realizzare i campi a novembre, in una zona di montagna come questa, dove la temperatura può arrivare a parecchi gradi sotto lo zero e tra meno di un mese potrebbe esserci già la neve, sarebbe una follia. Renzi lo sa bene e infatti lo dice chiaramente: «Non possiamo immaginare un inverno in tenda». Dunque gli sfollati andranno negli alberghi, al massimo entro qualche giorno.

Alla gente di Camerino interessa soprattutto sapere dell’università: glielo ricorda il sindaco («È più importante delle case»), che sa bene come senza studenti la città sia destinata a una morte neanche troppo lenta. In molti hanno la maglietta «Unicam» con l’hashtag #ilfuturononcrolla. Due le regalano anche al premier. «Non molleremo questa gente e quella degli altri comuni, dobbiamo riaprire subito l’università», ripete a tutti quanti.

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