Lombardia, migliora la qualità di aria e acque

Migliora la qualità dell’aria e delle acque. Diminuisce l’inquinamento acustico, soprattutto negli aeroporti. In più di 2.000 cave è stata cessata l’attività. Questi gli elementi essenziali che emergono dal «Rapporto sullo stato dell’ambiente in Lombardia 2003», presentato oggi Bergamo in un seminario, tenutosi al Centro Congressi Giovanni XXIII, dal presidente dell’ARPA Lombardia, Carlo Maria Marino, presenti il presidente della Provincia, Valerio Bettoni, e l’assessore all’Ecologia del Comune di Bergamo, Gianfranco Baraldi.

«Nel 2003 Regione ed ARPA - hanno detto gli assessori regionali alla Qualità dell’Ambiente, Franco Nicoli Cristiani, e alle Risorse Idriche e ervizi di Pubblica Utilità, Maurizio Bernardo - hanno consolidato la collaborazione in materia di monitoraggio e

verifica della qualità dell’aria, adottando in luglio il "Piano di azione" che prevede, tra l’altro, nelle aree critiche limitazioni al traffico privato finalizzate al contenimento

degli inquinanti. Nel 2004 verrà consolidata la fase attuativa di due importanti strumenti

legislativi: la legge regionale che regolano le "Norme in materia di attività a rischio incidenti rilevanti", la legge sulla "Disciplina dei servizi locali di interesse economico

generale" in materia cioè di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e risorse idriche».

Queste alcune considerazioni che si ricavano dalla pubblicazione.

Clima acustico e rumore aeroportuale

Premesso che il 23% del traffico aereo nazionale passa sul territorio lombardo, le principali fonti di rumore nascono dai motori degli aviogetti, ma non è trascurabile il contributo dei mezzi di collegamento e del traffico stradale indotto. Per ottimizzare il "clima acustico" si è interagito sulla minore rumorosità degli aerei, sulla limitazione dei voli notturni, con una attenta monitorizzazione delle fonti di rumore e completando i programmi di insonorizzazione.

Inquinamento atmosferico

Migliora la qualità dell’aria in relazione agli inquinanti tradizionali mentre le concentrazioni di polveri sottili ed ozono non mostrano una tendenza altrettanto marcata in quanto il fattore meteorologico esercita un ruolo particolarmente incisivo. La costante diminuzione delle medie annuali dell’ultimo decennio è stata favorita dagli incentivi per il rinnovo del parco autoveicoli, dall’adozione della marmitta catalittica e dal provvedimenti di controllo tecnico dei veicoli (bollino blu).

Acque superficiali

Il reticolo idrografico è sorvegliato da una rete di monitoraggio composta da 213 punti di prelievo e misura, riferita a 63 corsi d’acqua naturali e 73 artificiali. Il confronto dei dati rilevati nel 1992 e nel 2002 indica che la qualità dei corsi d’acqua è migliorata grazie al progressivo collettamento del sistema fognario ed all’ampliamento della attività degli impianti di depurazione, maggior numero e qualità tecniche.

Suolo ed attività estrattive

Circa il 20% del territorio alpino è interessato da fenomeni di dissesto. Molti di questi fenomeni (frane, erosioni, colate detritiche) sono determinati da cause naturali, altri possono derivare dall’alterazione di equilibri precari provocata da azioni dell’uomo. Quella delle cave è un’attività che ha sempre rivestito una notevole importanza in Lombardia, lo dimostra l’alto numero delle cave che sono state dimesse, oltre 2.200, circa 6 volte più di quelle attualmente attive.

Radiazioni ionizzanti

I livelli di radiocontaminazione dovuti alla radioattività artificiale non sono sostanzialmente significativi. Si registra anche un sostanziale rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici generati dalle linee elettriche mentre, gli impianti radiobase per la telefonia cellulare non rappresentano un pericolo per la salute, sia per la bassa potenza che per lo sviluppo di tecnologie a basso impatto. Per quanto riguarda la radioattività naturale da Radon, i dati sono in fase di aggiornamento attraverso un piano per l’individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni, le cosiddette "radon prone areas".

(20/02/2004)

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