Si muovono anche le istituzioni per studiare e cercare di risolvere il problema delle crepe che si sono formate sui muri delle case di Trello, località di Lovere. Venerdì si è tenuto un vertice che ha riunito Comune, Provincia, Regione, Genio civile e Prefettura per ragionare e decidere sulle iniziative da adottare per far fronte a questa situazione che si sta aggravando con il passare del tempo. Il problema è noto ormai da due anni: sui muri di decine di abitazioni di Trello si sono formate crepe e fessure, larghe in alcuni casi anche due centimetri e provocate da minimi ma sensibili movimenti degli edifici. A questo problema si aggiunge anche lo sprofondamento del terreno che è sceso in vari punti della zona, formando buche nei giardini e numerose crepe sulle strade. Per questo motivo la vecchia amministrazione aveva affidato ad un geologo uno studio preliminare del fenomeno. Con l’incontro di venerdì, la questione è tornata alla ribalta con l’obiettivo di avviare un’indagine conoscitiva più approfondita: «Agiremo contemporaneamente su tre fronti - ha spiegato il sindaco di Lovere Vasco Vasconi -. Anzitutto, informazione e comunicazione, per non creare inutili allarmismi e tenere desta l’attenzione delle istituzioni; in secondo luogo, manterremo operativo un piano di monitoraggio costante; infine coinvolgimento della regione e degli enti superiori».
Da questa seconda indagine dovrà emergere cosa fare per bonificare il territorio e ciò avrà costi che ancora non si possono conoscere: «Ovviamente impediremo qualsiasi nuova costruzione nella zona colpita dal dissesto - continua il primo cittadino -, ma anche cercheremo di sconsigliare le soluzioni fai da te dei cittadini. In questa fase sarebbe meglio non alterare in nessun modo il sottosuolo, anche se mi rendo conto che il cittadino vuole tutelare la propria abitazione. Tuttavia l’ufficio tecnico comunale sarà molto prudente nel rilasciare l’autorizzazione ad ogni tipo di intervento». Durante lo studio preliminare diverse abitazioni di Trello sono state visitate dai geologi che hanno installato apparecchiature in grado di registrare gli spostamenti del terreno e segnalare eventuali pericoli immediati.
(18/09/2004)
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