L’autopsia conferma: decesso per cause naturali Ma sulla morte del fabbro restano molti dubbi

L’autopsia ha sciolto un dubbio - confermando che il decesso è avvenuto per cause naturali - ma non è riuscita a chiarire i molti lati oscuri della morte del fabbro di Cenate Sopra il cui corpo è stato trovato lunedì a Cologno al Serio nei pressi di una cascina abbandonata, in un deposito impiegato per la raccolta di indumenti usati.

L’esame autoptico è stato eseguito oggi dal medico legale, e ha tra l’altro consentito di ritrovare nelle tasche di Antonio Paravati, 53 anni, parte della somma di 2 mila euro che l’uomo, secondo i familiari, aveva con sè sabato, quando era scomparso.

Da una tasca sono infatti stati recuperati 1.190 euro. Sono tante le domande che restano ancora senza risposta: dove sono finiti gli altri 810 euro (oltre un milione e mezzo delle vecchie lire)? Come ha fatto l’uomo a finire lontano dalla sua auto, su un mucchio di vestiti? Chi ha coperto il corpo con altri teli?

Sono tante le possibili ipotesi che restano al vaglio degli inquirenti, compresa quella di una rapina - almeno parziale - del gruzzolo che il fabbro, dipendente di una ditta di Urgnano, aveva in tasca. Potrebbe essere stato colto da malore proprio in quel frangente, ma le ipotesi che si possono fare, a questo punto, sono tantissime. Agli inquirenti il compito di dipanare l’intricata matassa.(23/9/2003)

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