L’Italia del bipolarismo tiene banco a Saint Vincent

Toccati anche i temi dell’Europa, da De Gasperi alla crescita dell’Unione. Pezzotta mattatore su sindacato, lavoro e sviluppo

Si è concluso oggi a Saint -Vincent il convegno di studi "Governo, sviluppo, fisco", organizzato dalla Fondazione "Carlo Donat-Cattin" di Torino e dalle Associazioni di Bergamo e Brescia, con il coordinamento del bergamasco Giampietro Benigni. Il convegno - al quale hanno preso parte circa 300 bergamaschi, in gran parte della Margherita e di Forza Italia, lo stato maggiore della Cisl e i consiglieri regionali Raimondi e Saffioti - è diventato ormai un appuntamento tradizionale, capace di richiamare la partecipazione degli esponenti politici nazionali più rappresentativi per discutere e approfondire temi di politica, economia, lavoro e questioni sociali. E anche in questa occasione, al Centro congressi dell’Hotel Billia, si sono avvicendati personaggi del calibro di Pierferdinando Casini, presidente della Camera dei deputati, che ha tenuto banco al pari del leader della Cisl, Savino Pezzotta, di Formigoni, Veltroni, la Russa, Mastella, Buttiglione, Marzano, Treu, solo per fare qualche nome.

Per tre giorni hanno acceso interessanti dibattiti e approfondimenti: da una retrospettiva sull’Europa (De Gasperi statista europeo e Europa al bivio tra stabilità e crescita), alla politica italiana (Come governare l’Italia bipolare), ai temi dell’economia e del lavoro (Welafare, tasse, goberno: dove va l’Italia?).

E, a proposito di politica e governo di casa nostra, va sottolineato il dibattito presieduto dall’ex parlamentare bergamasco Giancarlo Borra, oggi di Forza Italia, protagonista di un intervento tra i più applauditi, anche perché ha toccato le corde della sensibilità democristiana. Il tema era di quelli che fanno sempre discutere: bipolarismo, tentazioni verso terze vie, alternanza che finisce per penalizzare i singoli partiti. Borra nel suo intervento ha messo in rilievo gli aspetti positivi del maggioritario e del bipolarismo, analizzando anche gli aspetti più critici del sistema della Seconda Repubblica, elencando i limiti di un bipolarismo non ancora maturo, afflitto dalla reciproca delegittimazione dei due schieramenti e da una polarizzazione che altera il confronto.

L’ex parlamentare bergamasco ha tessuto l’elogio della moderazione, "una condizione esistenziale che precede la politica", ha difeso l’autonomia del sociale dall’invadenza della politica e dell’economia e ha sottolineato la stanchezza e lo smarrimento di questa Italia nel 2004, temi poi ripresi sia dal sindaco di Roma, Veltroni, sia dal governatore della Lombardia, Formigoni.

(17/10/2004)

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