Nepal, raccolta fondi di Astori
Guarda il video: parla da solo

Le immagini parlano da sole. Ovunque macerie, distruzione. Cumuli di calcinacci, case scoperchiate, villaggi implosi su se stessi. Per il Nepal risollevarsi dal terremoto del 25 aprile sembra una mission impossible. «Ma è un popolo umile e senz’altro si riprenderà».

Parole dell’alpinista bergamasco Marco Astori, giovedì sera al teatro Don Rubbi di Sorisole, impegnato nella raccolta di fondi destinati alle popolazioni martoriate dal sisma. Ha mostrato, in anteprima, un video-reportage della situazione nei villaggi di Syadul e Bhaktapour (qui il regista Bernardo Bertolucci girò «Il piccolo Buddha») nonché una panoramica sulla capitale Kathmandu.

Immagini girate con l’amico Claudio Belinghieri, a tratti desolanti nella conta dei danni di una damnatio memoriae da 7,8 gradi della scala Richter, ma sostenute da un grande anelito di speranza soprattutto quando l’obiettivo si concentra sul lavoro di tanti uomini e donne impegnati nella ricostruzione e negli aiuti.

Una serata che ha riempito il teatro grazie anche al tam-tam sui social network messo in atto degli organizzatori: «Pattini e Pareti», «Pensieri e Parole» e «Sorisole in Montagna» con il patrocinio dei Comuni di Ponteranica e Sorisole. La solidarietà dei presenti, tra i cui il presidente del Cai, Piermario Marcolin, si è concretizzata in tremila euro da devolvere all’associazione Roby Piantoni onlus.

In questo momento il Nepal è due volte in ginocchio, perché entrambe le risorse su cui si reggeva la sua economia, patrimonio artistico e montagna, sono state travolte dal terremoto. «Quindi un aiuto economico - conclude Astori - è quanto mai necessario». Maggiori informazioni sul sito di Roby Piantoni.

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