Neve, la Provincia decisa a punire gli spazzaneve arrivati in ritardo

Anche se ci può consolare poco, sappiamo almeno perchè mercoledì sera, città e hinterland sono rimaste paralizzate, automobilisti e passeggeri dei mezzi pubblico hanno patito per ore gli effetti di un colossale ingorgo per pochi fiocchi di neve caduti sulle strade. Un’indagine della Provincia sull’operato delle 45 ditte a cui sono stati appaltati gli interventi in caso di neve, ha permesso di stabilire che sei di loro sono entrate in azione in ritardo. Adesso si valuteranno i danni che la negligenza ha provocato e poi verranno stabilite le sanzioni.

La provincia è decisa a non lasciar correre, anche se tutto sommato - come ha sottolineato l’assessore provinciale Valter Milesi - si tratta di un numero ridotto di operatori che, diciamo così, se la sono presa un po’ troppo comoda. Tuttavia, se andiamo a vedere dove queste ditte si erano impegnate ad entrare tempestivamente in servizio al cadere dei primi fiocchi, si capisce perchè il ritardo ha messo in ginocchio il sistema della viabilità.

Le zone sono proprio quelle più critiche: Asse interurbano (ditta Euroscan, Caravaggio); provinciale Francesca (Posatubi, Scanzorosciate); provinciale 155 (Isaf, Bonate Sotto); strada Biantea (Teli di Terno e Fumagalli di Cisano); Albino-Colle Gallo (Betteschi, Albino).

Secondo le verifiche fatte dalla Provincia, gli operatori di queste ditte hanno acceso i motori dei loro automezzi quando il manto di neve aveva già abbondantemente coperto le strade e i veicoli circolavano con grande difficoltà quando non finivano fuori strada. Si sono formato così i primi ingorghi, le code, poi la situazione è precipitata nell’ora di punta in cui la gente esce dal lavoro per tornare a casa. Certo, a casa tutti ci sono tornati: i più fortunati dopo un paio d’ore, i più scalognati dopo quattro o cinque ore.

La Provincia vuole dare, dunque, un segnale: chi è preposto ad interventi nei momenti di emergenza, non può permettersi ritardi che - come è successo - finiscono per provocare un effetto domino. Con disagi e danni alla collettività.

(21/01/2005)

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