«Non siamo delinquenti»: oggi in piazza gli ultrà

Gli ultrà della curva Nord, i tifosi atalantini più sfegatati, si sono dati appuntamento per oggi pomeriggio alle 16 alla stazione Autolinee: da lì partirà infatti un corteo che raggiungerà il Tribunale, passando davanti alla Prefettura. Scopo dell’iniziativa: protestare contro la «tolleranza zero» che gli stessi tifosi lamentano essere usata nei loro confronti dalle autorità durante alcuni incontri di calcio. Il caso più eclatante riguarda il match Atalanta-Brescia dello scorso novembre: durante i tafferugli prima e dopo l’incontro vennero arrestati dalla Digos sette ultrà.

Ma la protesta dei tifosi riguarda anche la pubblicazione delle notizie degli arresti sulla stampa locale. «Non siamo angioletti - spiegano gli ultrà - ma nemmeno quelli che la stampa e le istituzioni tentano di dipingere come delinquenti della peggior specie. Raccogliamo migliaia di giovani attorno a un ideale: dentro di noi sono radicati valori come l’amicizia, la solidarietà e il rispetto. Da anni impediamo, con passione, attaccamento e orgoglio che lo stadio di Bergamo si svuoti dell’entusiasmo indispensabile per vivere una partita di calcio. Ma siamo anche quelli che a volte si rendono responsabili di azioni che molti bergamaschi, lo comprendiamo, faticano a capire, comprendere e condividere. Ci unisce l’amore viscerale per l’Atalanta, per lei facciamo tutto, spesso superando anche i limiti imposti dalla legge. La maggior parte degli ultrà non è un delinquente, non ruba, non porta coltelli o bastoni. Questo vorremmo far capire ai bergamaschi con l’incontro di oggi».

Gli ultrà atalantini, che non condividono il modo in cui si è arrivati alle recenti condanne, sottolineano anche che «prima di tutto siamo uomini e dopo ultrà. Quelli che dicono che la "tolleranza zero" è necessaria per evitare che allo stadio si compiano violenze inaudite raccontano il falso: lo stadio è infatti uno spaccato della società moderna, dove si trovano cose buone e meno buone. Quante risse ci sono ogni sera nelle migliaia di discoteche e locali italiani? Chi litiga al pub, però, non viene arrestato o diffidato. Vogliamo che non solo gli ultrà, ma tutti quelli che amano il calcio, si uniscano a noi in questa forma civile di protesta».

(29/01/2005)

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