Nuova spedizione umanitaria per gli Ospedali Riuniti di Bergamo

Nuova spedizione umanitaria per gli Ospedali Riuniti di Bergamo. Un’equipe di cardiochirurghi neonatali del dipartimento Cardiovascolare, diretto da Paolo Ferrazzi, ha risposto all’invito dell’assessorato alla Sanità della regione russa della Siberia alla ricerca di specialisti di grande esperienza per interventi di cardiochirurgia neonatale. Dal 17 al 24 giugno il gruppo si è recato a Tyumen, a circa 4 ore di aereo da Mosca, nel centro cardiochirurgico cittadino, dotato di attrezzature all’avanguardia, per valutare le possibilità di avvio di un programma di collaborazione in ambito medico ed infermieristico in area cardiochirurgica, anestesiologica e cardiologia.Nell’ospedale di Tyumen - spiega il cardiochirurgo dott. Francesco Paolo Annecchino “siamo rimasti sorpresi dal buon livello di preparazione globale e di assistenza sanitaria. I nostri colleghi russi hanno buone competenze e risorse tecniche e strumentali di buon livello. Hanno però bisogno di approfondire le tecniche di intervento sui bambini molto piccoli affetti da cardiopatie curabili esclusivamente chirurgicamente. Dopo aver incontrato medici ed infermieri che mi hanno affiancato anche in sala operatoria, spero che la spedizione non resti un episodio isolato. Medici e amministratori dell’ospedale ma anche gli stessi genitori dei piccoli pazienti ricoverati hanno confermato l’appello della Regione della Siberia, chiedendoci aiuto per insegnare tecniche chirurgiche in grado di salvare la vita a tanti piccoli pazienti. Un appello al quale da Bergamo saremmo in grado di rispondere assicurando una formazione sul campo, in sala operatoria, che renderebbe i cardiochirurghi russi autonomi in tempi abbastanza brevi”.Nel corso del sopralluogo l’èquipe bergamasca composta oltre che dal dott. Annecchino anche dal cardiochirurgo Vitali Pak e dall’anestesista dott. Giovanni Didedda ha operato al cuore due bambini. Il primo, di un solo mese di vita, affetto da una patologia complessa (truncus arteriosus) e il secondo, di 6 mesi, con difetti multipli del setto interventricolare. Entrambi gli interventi sono stati eseguiti con successo. Prima di rientrare in Italia, l’èquipe ha partecipato al congresso internazionale di cardiochirurgia di Novosibirsk dove, per la prima volta tutte le cardiochirurgie della Siberia si sono riunite alla presenza di cardiochirurghi, cardiologi e chirurghi americani, israeliani, australiani, tedeschi ed olandesi. Nel corso del summit, il dott. Annecchino ha tenuto una relazione sulla correzione chirurgica dell’ipoplasia del ventricolo sinistro in epoca neonatale.“La missione siberiana -commenta il dott. Paolo Ferrazzi- conferma la vocazione dell’ospedale ed in particolare di medici e infermieri del Dipartimento cardiovascolare, attivi anche in Moldavia ed in Kenia, ad attività di sviluppo sanitario e formazione di personale. Operare all’estero, seppure in molti casi sotto l’egida della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia, comporta un notevole sforzo reso possibile grazie all’organizzazione e all’entusiasmo di tutto il reparto, che, affascinato da progetti di alleanza internazionale, attiva e collabora ai progetti di trasferimento di conoscenze specialistiche nella cura completa di pazienti di ogni età, dal neonato all’anziano”.Storicamente, gli Ospedali Riuniti sono fortemente impegnati sul versante umanitario; prestano la loro opera anche a Buenos Aires attraverso il gemellaggio sottoscritto nell’ambito della politica di internazionalizzazione della Regione Lombardia in questo caso a favore di donne e bambini dell’ospedale Alvarez ed in Palestina, dove l’èquipe di chirurgia plastica diretta dal dott. Enrico Robotti ha creato un ponte tra Bergamo e Gaza per aiutare quei bambini sfortunati non solo per condizioni economiche in cui sono costretti a vivere ma anche per le conseguenze derivate da anni di guerre in Medioriente.L’impegno solidale dei Riuniti, in particolare attraverso i ponti di collaborazione con la Moldavia e la Palestina, è stato recentemente riconosciuto dalla medaglia d’oro al valore civile conferita dal Consiglio della Regione Lombardia al Direttore Generale, dott. Carlo Bonometti, testimone della vocazione alla cooperazione umanitaria di medici e infermieri dell’ospedale di Bergamo.

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