Omicidio a Comenduno Domani l’interrogatorio

Omicidio a ComendunoDomani l’interrogatorioUn banale litigio, sembra causato da ristrettezze economiche e dall’opportunità o meno di mandare la figlioletta di due anni all’asilo, l’altra sera è costato la vita a una giovane mamma camerunense, uccisa dal marito, originario del Niger

Sarà interrogato domani dal giudice il trentasettenne nigeriano che martedì sera ha ucciso la moglie, una camerunense di 25 anni, a Comenduno di Albino. I due stavano litigando: lei voleva iscrivere la figlioletta di 2 anni all’asilo, lui sosteneva che i soldi non sarebbero bastati. Secondo l’accusa, a un tratto l’uomo avrebbe afferrato il capo della moglie battendolo più volte sulla spalliera del letto matrimoniale.

Il delitto è avvenuto al terzo piano di un condominio di via don Mazzolari 2 a Comenduno di Albino, a pochi metri dalle scuole elementari, ma è stato scoperto solo dodici ore più tardi, quando l’omicida ha raggiunto la sorella ad Alzano (dove lavora la donna, che abitava con la coppia) e le ha confessato quanto accaduto. La sorella lo avrebbe convinto a costituirsi. E così è stato, ieri mattina alle 9.45 nella caserma dei carabinieri di Albino.

In carcere, con l’accusa di omicidio volontario della moglie Carine Clemence Akoa Memong, 25 anni, è così finito Issa Maiga, 37 anni, operaio autista alle dipendenze di una ditta della Valle Seriana. Quando si è consumato il delitto – intorno alle 22 di martedì – la figlioletta dei due, nata l’8 dicembre del 2001, dormiva nella sua cameretta. Ora è stata affidata alla sorella dell’omicida.

L’immigrato ha raccontato ai carabinieri che la moglie, in seguito a una spinta durante il litigio, avrebbe sbattuto la testa contro un mobile: il trauma, poco più tardi, ne avrebbe causato la morte. Dai successivi accertamenti compiuti dai carabinieri della scientifica e dall’esame necroscopico esterno della salma eseguito dal medico legale, si è appurato che la donna presentava due lacerazioni al capo, una alla fronte e una laterale, oltre allo sfondamento del cranio alla nuca; quest’ultima ferita è stata certamente provocata dal ripetuto urto contro lo spigolo della spalliera del letto matrimoniale, a cui è seguita un’emorragia.

Issa Maiga – dopo l’iniziale confessione resa ai carabinieri di Albino senza la presenza del suo avvocato, Emilio Tanfulla – interrogato ieri mattina in Procura dal pubblico ministero Angelo Tibaldi, non ha voluto parlare, avvalendosi della facoltà di non rispondere: è comunque scattato l’arresto per omicidio volontario.

Questa la ricostruzione dell’intera vicenda sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri della Compagnia di Clusone, intervenuti con il comandante tenente Carlo Carcione, e coordinati dal sostituto procuratore Tibaldi.

Dopo aver cenato, martedì sera, marito e moglie avrebbero ripreso una discussione che si trascinava da giorni sul desiderio di Carine Akoa di mandare la loro bimba all’asilo. Un desiderio che il marito pare non volesse esaudire per risparmiare denaro, considerato che, dovendo accendere un mutuo per l’acquisto di una casa, il suo stipendio non gli consentiva di pagare l’asilo della bimba. Cosa abbia fatto degenerare la discussione è ancora da chiarire. Secondo quanto dichiarato in un primo tempo da Maiga, la moglie, esasperata per il rifiuto, avrebbe afferrato un coltello che si trovava sul tavolo della cucina e avrebbe ferito l’uomo al torace, in modo leggero: in effetti all’ospedale di Alzano è stato riscontrato sul corpo dell’africano un taglio giudicato guaribile in quattro giorni.

La coltellata avrebbe fatto scattare la furia di Issa che, sempre secondo il suo racconto, avrebbe reagito spingendo violentemente la moglie contro lo spigolo della spalliera del letto.

A quel punto il racconto fatto da Maiga ai carabinieri assume aspetti sconcertanti: l’extracomunitario ha avvolto il corpo della moglie in alcune lenzuola e in un piumino, trasportandolo poi in uno sgabuzzino, accanto ad alcune valigie e alle scope. Chiusa la porta, l’uomo è quindi tornato in camera, ha ripulito la stanza dal sangue, ha rifatto il letto e ha cambiato le lenzuola, tutto per non spaventare la bambina. Ed è andato a dormire. L’epilogo ieri mattina. Poco dopo le 7, dopo aver accompagnato la figlia dalla sorella, ad Alzano, dove la donna svolge le mansioni di badante a casa di un anziano, consigliato dalla stessa sorella, Maiga ha raggiunto la caserma dei carabinieri di Albino, consegnandosi al vicecomandante. Immediati il sopralluogo nell’appartamento da parte dei militari dell’Arma e l’intervento del dottor Antonio Cartisano dell’Asl di Albino, per un primo sommario esame esterno della salma.

Nelle prossime ore è previsto l’interrogatorio da parte del giudice delle indagini preliminari per la convalida dell’arresto.

(4/9/2003)

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