Ucciso a coltellate: la vittima è un viado
In cella il giovane arrestato - Foto e video

Delitto di Villa d’Adda, ucciso un viado. A lanciare l’allarme al 112 è stato un giovane di 30 anni che vive nella villetta dove è stato trovato il cadavere: fortemente indiziato, è in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Al vaglio la presenza di una terza persona.

Il fatto è avvenuto in via Casargo 17, in una villetta di due piani a Villa d’Adda bassa. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Fabio Pelosi, sono al lavoro per ricostruire i dettagli della vicenda. A quanto si è potuto apprendere fino ad ora, verso le 8,40 del 14 febbraio un giovane di trent’anni, Daniel Savini, che vive nella villetta con i genitori (in questi giorni fuori casa per una vacanza) ha telefonato al 112 chiedendo aiuto. Quando i soccorritori sono arrivati alla casa hanno trovato il cadavere di un uomo di circa 45 anni: si tratta di un viado. Sul corpo aveva i segni di diverse coltellate. Trovata anche una parrucca da donna. Il delitto risalirebbe alla notte tra venerdì e sabato.

Inizialmente si era pensato una tragedia in ambito familiare, ma con il passare delle ore l’ipotesi è tramontata. Il giovane era in stato confusionale e non è stato in grado di fornire agli inquirenti una spiegazione dettagliata ai carabinieri: è stato accompagnato in ospedale per una visita di controllo (è stato sottoposto anche a test per accertare l’eventuale assunzione di alcol o droghe) poi è stato portato nel carcere di via Gleno a Bergamo, accusato di omicidio volontario. Gli investigatori sono ancora al lavoro per chiarire se i due fossero soli in casa o vi fosse con loro un’altra persona.

I genitori del giovane sono stati avvertiti di quanto accaduto e si sono subito attivati per rientrare delle vacanze. Nella villetta dove il giovane vive con i genitori, in un secondo appartamento, abita anche la nonna, che non si è accorta di nulla.

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