Omicidio Cantamessa, indiani liberati
«Mancano gravi indizi per la rissa»

Sono tornati tutti in libertà per mancanza di gravi indizi di colpevolezza gli indiani colpiti da fermo per rissa aggravata e tentato omicidio, nell’ambito della vicenda che, a settembre 2013, aveva visto l’uccisione della dottoressa Eleonora Cantamessa. Resta in carcere solo il giovane condannato per il duplice omicidio.

A disporre il provvedimento, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari Alberto Viti, era stato il pm Fabio Pelosi, all’indomani della sentenza di condanna a 23 anni nei confronti di Vicky Vicky, l’indiano ventiseienne in carcere per il duplice omicidio del fratello Baldev Kumar e della ginecologa di Trescore che s’era fermata a soccorrerlo a Chiuduno.

Sei indiani, infatti, tutti appartenenti al clan dei Ram, contrapposto a quello di Vicky Vicky e del fratello deceduto in base alla sentenza di condanna, erano stati individuati dalla procura come presunti responsabili anche di tentato omicidio di Baldev Kumar: assolto Vicky Vicky dall’accusa di rissa per insussistenza del reato, restava infatti aperta solo la strada di un’aggressione.

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