Orario ferroviario: guerra apertatra Regione e Trenitalia

"Regione Lombardia non può accettare la proposta di orario invernale di Trenitalia per una serie di ragioni oggettive emerse nel corso di oltre cinque ore di lavoro e di discussione oggi pomeriggio, ma soprattutto per una ragione di fondo e cioè l’emergere di una preferenza per la lunga percorrenza a scapito del trasporto regionale". E’ questa la conclusione tratta dall’assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, al termine di una lunga e approfondita riunione che si è svolta al Palazzo Pirelli, nel corso della quale sono stati esaminati puntualmente gli orari di ogni singola tratta. Al tavolo hanno partecipato i rappresentanti di Province, Comuni, associazioni dei pendolari e sindacati, oltre che di Trenitalia e Rete ferroviaria italiana (RFI).Pur riconoscendo lo sforzo compiuto e l’introduzione di alcuni miglioramenti rispetto alla prima bozza, resa nota solo 20 giorni fa, Cattaneo ha sottolineato di ritenere inaccettabili e forse anche illegittime le scelte di Trenitalia. In questo l’assessore lombardo si è fatto portavoce di una posizione comune di enti locali, sindacati e pendolari (posizione chiaramente emersa dal tavolo) che hanno constatato l’impossibilità di accettare i nuovi orari invernali. Lo stesso Cattaneo ha annunciato che scriverà al più tardi entro lunedì una lettera formale ai vertici di Trenitalia e RFI nella quale ribadirà che, secondo quanto prevede il Contratto di Servizio vigente fino al 31/12, è potestà di Regione Lombardia autorizzare o meno l’entrata in vigore degli orari. "Siamo tutti d’accordo nel non accettare le soluzioni proposte. Secondo la legge - ha aggiunto l’assessore - spetta alla Regione la programmazione del servizio. In questo senso siamo pronti ad utilizzare gli strumenti della diffida, dei contenziosi e dei ricorsi al Tar, riservandoci di valutare anche ulteriori iniziative da qui al 13 dicembre (giorno precedente all’entrata in vigore dei nuovi orari). Tali iniziative rappresentano il punto di vista comune di Regione, enti locali, sindacati e pendolari che non condividono quanto prospettato da Trenitalia".(07/11/2008)

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