Osservatorio prezzi

A Bergamo sul fronte dei prezzi c’è immobilismo, mentre invece «occorrono iniziative concrete affinché, pur nel rispetto delle regole del mercato, si attui una vera politica per il contenimento». La denuncia arriva dalle principali associazioni di consumatori (Adiconsum, Federconsumatori, Adoc e Unione bergamasca consumatori): l’«Osservatorio prezzi», istituito circa un anno e mezzo fa, così come la «Commissione comunale per il controllo dei prezzi al consumo» non hanno mai prodotto iniziative concrete. Ecco perché le associazioni hanno annunciato che non parteciperanno più agli incontri della Commissione comunale.L’istituzione dell’Osservatorio prezzi per la città di Bergamo era stata salutata con interesse, scrivono le associazioni, «perché, fino ad allora, la nostra partecipazione (come invitati), alla Commissione comunale per il controllo dei prezzi al consumo, si era rilevata per lo più infruttuosa». Colpa del fatto che la Commissione aveva solo il compito di prendere atto dei dati forniti dall’Istat. Per questo, proseguono le associazioni, «le proposte per tentare di avviare a Bergamo una vera politica per il contenimento dei prezzi, trovavamo innanzitutto un ostacolo di carattere burocratico».E con la nascita dell’Osservatorio. prosegue il comunicato, non è cambiato nulla: «Scarsissime le riunioni e nessuna iniziativa concreta presa con il nostro coinvolgimento». Nel frattempo le associazioni dei consumatori hanno continuato a partecipare alla Commissione comunale per il controllo dei prezzi al consumo, «senza più avere alcuna possibilità di discutere nel merito di eventuali iniziative, giacchè a quello doveva pensarci l’Osservatorio».Poiché «a noi non interessa assistere passivamente alla rilevazione dei prezzi Istat, che tra l’altro è piena di contraddizioni, come più volte abbiamo denunciato», Adiconsum, Federconsumatori, Adoc e Unione bergamasca consumatori hanno confermato che diserteranno gli incontri della Commissione.Annunciando che le rappresentanze dei consumatori sono disponibili a confrontarsi sia con i responsabili amministrativi di Bergamo, che con i rappresentanti del mondo imprenditoriale, purché si abbia veramente la volontà di cambiare, le associazioni confermano che per ora si limiteranno «a farsi passare i dati delle rilevazioni mensili, per commentarli».(28/08/2006)

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