Otto operai in trasferta nel cantiere dell’Alerda due mesi sono senza stipendio: ora è sciopero

In trasferta, senza soldi, senza sapere dove mangiare e con la spada di Damolcle di un possibile sfratto. È la situazione che stanno vivendo gli otto operai di una ditta di Messina: sono a Bergamo per costruire, in via Borgo Palazzo, una sessantina di appartamenti per conto dell’Aler, l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale. Gli otto - sette siciliani e un albanese - non ricevono lo stipendio da circa due mesi: oggi, dopo settimane passate ad attendere un segnale dall’impresa di cui sono dipendenti, hanno deciso di incrociare le braccia, occupando il cantiere. La protesta è scattata alle 7.30, con supporto di un sindacalista della Fillea Cgil di Bergamo: per queste persone, spiega il sindacato, questa situazione è diventata insostenibile. Il ristorante presso il quale si appoggiavano per mangiare non li accetta più fino al saldo del debito maturato. Alcuni non hanno più un soldo in tasca e hanno dovuto chiamare casa per farsi mandare qualcosa per sopravvivere. Mancano all’appello anche i soldi che dovevano servire per la logistica della trasferta: pagamento degli affitti e delle bollette. E per gli otto il rischio di uno sfratto si avvicina. Secondo la Cgil tutti i tentativi di prendere contatti con la ditta non hanno dato frutti. Anche l’Aler per ora si sarebbe limitata a prendere atto della situazione, esprimendo parole di solidarietà ma rinviando eventuali azioni d’altro tipo. I lavoratori si sono così riuniti in assemblea per decidere altre iniziative di sciopero: c’è il rischio anche di un blocco dei lavori, che potrebbe far slittare la conclusione del cantiere per le nuove case popolari, attualmente prevista per il 2007.

(12/12/2005)

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