Palafrizzoni, nessun aumento per l’Ici

Pronte le linee guida del bilancio 2005: l’imposta sugli immobili non sarà ritoccata Rincari in vista per gli oneri d’urbanizzazione e le tariffe dei trasporti funebri

Nessun aumento dell’Ici o di altre aliquote fiscali. Idem per le tariffe, eccezion fatta per quelle dei trasporti funebri. Ritocchi in arrivo, invece, per gli oneri di urbanizzazione. In tre mosse ecco le linee guida del bilancio di previsione 2005 di Palafrizzoni: il primo della Giunta guidata da Roberto Bruni.

Domani nell’ultima seduta del 2004 sindaco e assessori (in particolar modo quello al Bilancio, Antonio Misiani) esamineranno la parte tributaria del bilancio, insieme a un corposo pacchetto di delibere da botto di fine anno. Il dettaglio dei fondi assegnati ad ogni settore è ancora oggetto di trattative assessorato per assessorato: si tratta dei cosiddetti Peg (Piani esecutivi di gestione), tuttora in via di definizione. Un iter che si concluderà nei primi mesi dell’anno, appena prima dello sbarco in aula.

Il preventivo 2005 si muove nei solchi della recente Finanziaria, che da un lato prevede un ulteriore taglio ai trasferimenti erariali e delle consulenze esterne, ma dall’altro consente di coprire la parte corrente con il 75 per cento dei proventi da oneri di urbanizzazione: percentuale che scende al 50 per il 2006 e al 30 per il 2007.

Questa opportunità permette di non aumentare la pressione tributaria, anche se per il 2005 Palafrizzoni ritoccherà gli oneri d’urbanizzazione, fermi dal 1992, in misura ancora da definire. Contestualmente, gli uffici dell’Edilizia Privata stanno però studiando dei meccanismi d’incentivo per il settore. Tornando alla Finanziaria, le indicazioni generali sono quelle di una riduzione della capacità d’indebitamento degli enti locali e del contenimento della spesa (il cosiddetto «Tetto Siniscalco») riferito a quella annua del triennio 2001-2003 incrementata per un massimo dell’11.5 per cento.

Rispetto al preventivo 2004, la tendenza delle entrate correnti vede un aumento di 595 mila euro di quelle tributarie, di 421 mila di quelle extratributarie e di 8 milioni 169 mila dei trasferimenti dalla Regione e di altri enti: ma quest’ultimo dato è falsato dai trasferimenti per il servizio di trasporto pubblico locale. In calo invece i trasferimenti dello Stato: meno 1 milione 297 mila euro. Per quel che riguarda le spese correnti, c’è un aumento di 900 mila euro di mutui e prestiti, di 700 mila per il personale, di 8 milioni 302 mila per le funzioni delegate (ma anche questo dato è frutto dei trasferimenti per il servizio di trasporto pubblico locale) e un calo di 397 mila euro alla voce «altre spese».

Un quadro che porta Palafrizzoni a lasciare invariata l’aliquota Ici (5,3 per mille) per la prima casa, così come quella ordinaria (5,9 per mille) e per le case sfitte (7 per mille). Idem per le detrazioni sull’abitazione principale (140 euro), mentre è allo studio una riduzione dell’aliquota sui contratti d’affitto agevolati, attualmente fissata al 5,3 per mille. Il disavanzo di parte corrente verrà appunto coperto dal 75 per cento dei proventi degli oneri di urbanizzazione, mentre per il futuro si farà affidamento sui dividendi dell’operazione Bas-Asm.

Alla medesima fonte (in particolar modo ai dividendi straordinari post fusione) e agli avanzi di gestione del 2004 si farà ricorso per successive attribuzioni di risorse ai servizi, la cui dotazione sarà comunque incrementata da subito: più 1,9 milioni di euro, pari a un più 6,6 per cento rispetto all’iniziale 2004. Aumenti in vista, infine, per i servizi di trasporto funebre, secondo modalità in via di definizione.

Capitolo investimenti: 83 milioni e rotti nel 2005, 72 nel 2006 e 57 l’anno successivo, per complessivi 213,615 milioni. Una riduzione rispetto al programma 2004-2006 che Palafrizzoni attribuisce al «tetto» stabilito dalla Finanziaria. Gli investimenti saranno finanziati per 32 milioni e rotti da contributi pubblici e privati, 15 attraverso gli oneri d’urbanizzazione e per la parte restante da mutui e alienazioni. Soprattutto con i primi, visto che da vendere non c’è moltissimo.

(29/12/2004)

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