Palazzi invasi dagli insetti

Palazzi invasi dagli insettiLoreto assediato dalle zecche. In via Maironi da Ponte proliferano gli scarafaggi. E la disinfestazione è un problema. I residenti: «Non sappiamo a chi rivolgerci»

«Ogni giorno chi abita all’ultimo piano si trova la casa invasa dalle zecche. Siamo stati costretti a mettere le reti alle finestre e a tenerle chiuse anche in piena estate per non fare entrare gli insetti nelle stanze. Ma gli accorgimenti non bastano: ne troviamo dappertutto».

A parlare è la signora Elena Signorelli che abita in via Mendel al numero civico 5, in uno dei caseggiati gestiti dall’Aler nel quartiere di Loreto.

«La causa della presenza di zecche – spiega – sono le invasioni di piccioni che tutti i giorni, da tre anni a questa parte, infestano il cortile, nidificano sui tetti e sporcano tetti e grondaie col guano. Durante i temporali le carcasse dei piccioni cadono dal tetto insieme a bastoncini pieni di insetti. Ci sono bambini e anziani: è una situazione esasperante». E non sono mancate le proteste. Aggiunge infatti la signora Signorelli. «Abbiamo scritto più volte all’Aler e all’Asl, ma c’è stata solo una disinfestazione ad aprile, a cui non ha fatto seguito la pulizia. Ho preso anche diversi giorni di ferie per aspettare le imprese o sopralluoghi di incaricati che sarebbero dovuti venire, ma nessuno si è più fatto vivo».

Questa volta, però, la protesta non è rimasta inascoltata. Ci sono voluti un po’ di giorni per trovare la piattaforma di 25 metri necessaria all’intervento, data l’altezza del palazzo. Ma ieri, finalmente, gli operatori dell’Aler sono entrati in azione. Le grondaie e i tetti sono stati puliti dal guano, i dissuasori e le reti sono stati posti nelle vicinanze dei solai. Sono stati fatti due interventi di disinfestazione prima e dopo i lavori di pulizia. Si è preferito procedere in questo modo piuttosto che con le esche. Oltre ad un problema di costi, l’utilizzo delle esche avrebbe implicato il problema della tutela degli animali e della moria degli uccelli.

«Ci scusiamo per i contrattempi sui sopralluoghi – interviene il direttore dell’Aler Bruno Marzìa – . Anche se basterebbe un maggior senso civico per evitare interventi di questo tipo: molti degli interventi, oltre che costosi, possono infatti risultare provvisori e non risolutivi se nei condomini persistono comportamenti scorretti».

Nei prossimi giorni, nello stesso caseggiato, l’Aler interverrà anche per rimettere a posto un pannello che, manco a dirlo, era stato rimosso durante la disinfestazione di un vespaio, senza più essere risistemato.

Si cambia quartiere, ma i racconti si somigliano. Solo che questa volta, a farla da padrone, a Valverde, sono gli scarafaggi.

«Arrivano dal marciapiede, soprattutto di notte, invadono il balcone rialzato e, attraverso la presa d’aria della cucina, me li trovo in casa, oppure nel passaggio sottostante attraverso la griglia di copertura». È la testimonianza di Elsa Pesce, una delle residenti al numero 46 di via Maironi da Ponte, che da un mese circa è costretta a convivere con una colonia di scarafaggi. «All’inizio pensavamo che arrivassero dal garage o dalla cantina al piano interrato – prosegue – , tanto che li abbiamo sgombrati. Ma tre o quattro sere fa una signora, a passeggio col cane, mi ha fatto notare sul marciapiede delle macchie scure. Avvicinandoci, invece, ci siamo accorte che erano assembramenti di centinaia di scarafaggi». E sono state avvistate colonne di questi animaletti anche lungo la facciata della casa. «Per difendermi ho sparso sul balcone e vicino alle mie finestre della polvere velenosa per le formiche e questo è il risultato», ha concluso la signora, mostrando l’ecatombe di decine di scarafaggi fuori dalla propria porta d’ingresso. Non si sa quale sia l’origine esatta di quest’invasione estiva, anche se qualcuno indica un ripostiglio per i contatori del gas di una casa vicina.

Per il momento i residenti si sono limitati a telefonare ad alcuni enti interessati, senza ricevere risposte soddisfacenti. Ma cosa può fare un cittadino in queste situazioni?

«Se si tratta di richieste di privati, soprattutto in provincia, dobbiamo rispondere di rivolgersi ad agenzie o ditte esterne, perché i nostri operatori non bastano – spiegano dal Servizio di disinfestazione dell’Asl di Bergamo - e per la città, invece, lavoriamo col Comune, per cui la domanda, che deve essere scritta per disposizioni d’ufficio, deve essere inviata a noi, anche via fax allo 035/2270536, o al settore Ecologia del Comune, che poi la gira ai nostri uffici». L’operatore dell’Asl farà un sopralluogo per capire la causa e decidere il tipo d’intervento, i cui costi, in genere, sono a carico dei cittadini.

(08/07/2004)

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