Parco di Celadina, inaugurazione con polemiche

Parco di Celadina, inaugurazione con polemicheDue in particolare i problemi: la mancata consegna delle chiavi per la chiusura e apertura dei cancelli e il degrado del confinante ex complesso industriale di via Daste e Spalenga.

Dopo più di dieci anni di attesa, domani mattina verrà inaugurato il parco di via Caboto a Celadina. Saranno presenti il sindaco Cesare Veneziani, l’assessore comunale all’Ecologia Gianfranco Baraldi, l’assessore ai Lavori Pubblici Marcello Puppi, oltre ai tecnici che hanno realizzato l’intervento. Si tratta di un terreno di oltre 10 mila metri quadri, di proprietà della Provincia e della Casa di ricovero Gleno, che Palazzo Frizzoni ha espropriato per ricavare un parco in continuità con un giardino posto più a sud nella zona. In questo modo si è creato un collegamento pedonale tra via Pizzo Scais e via Borgo Palazzo. Dopo un iter particolarmente travagliato, a causa di problemi di bilancio, i lavori si sono conclusi a metà estate, con un investimento di circa un milione di euro.

Ma prima ancora di essere inaugurato, il parco è protagonista di una polemica. Secondo la sesta Circoscrizione il parco «è già è mezzo distrutto, luogo di scorribande di vandali e di occupazioni notturne da parte degli extracomunitari». Due in particolare i problemi: la mancata consegna delle chiavi per la chiusura e apertura dei cancelli e il degrado del confinante ex complesso industriale di via Daste e Spalenga.

Il Comitato di quartiere già nei mesi scorsi si era mobilitato, presentando una raccolta di firme per denunciare l’invasione notturna di giovani e motorini che bivaccano nel parco abbandonando quantità di immondizia e trasformando i percorsi pedonali in piste motociclistiche. Si era chiesto un servizio di custodia al Comune, che non avendo però la risorse per il servizio, lo aveva delegato alla Circoscrizione. Il compito di aprire e chiudere i cancelli era stato quindi affidato all’Associazione Centro ricreativo della terza età «Comi» di Celadina che ancora oggi però non ha ricevuto le chiavi per provvedere alla gestione. Dal Comune si fa sentire Guglielmo Baggi, responsabile del settore Opere del verde che garantisce che dopo l’inaugurazione di domani verranno consegnate le chiavi per la custodia.

L’altra questione, d’igiene e ordine pubblico, è data dall’ex opificio di Daste e Spalenga: «Il parco rischia di essere sempre a rischio - spiega Degna Milesi -. E’ inutile chiudere i cancelli se dai varchi delle reti del complesso industriale s’infiltra di tutto nel parco. Tossicodipendenti, nomadi ed extracomunitari che utilizzano l’area verde per i loro bisogni e le fontane per lavarsi. Più volte abbiamo dovuto sollecitare la pulizia straordinaria da parte della Bas».

Per l’assessore comunale all’Urbanistica Luigi Nappo la soluzione è vicina: «Siamo consapevoli dei problemi di sicurezza posti dall’occupazione abusiva di Daste e Spalenga. Per questo, dopo l’approvazione in Consiglio del programma integrato di recupero, stiamo accelerando l’iter di demolizione dei fabbricati fatiscenti».

(16/10/2003)

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