Patenti: esami più rigorosi da fine marzo

Poi verrà introdotta la patente a punti. Si profila una «stretta» anche per le autoscuole. Obiettivo: ridurre gli incidenti stradali, triste primato italiano in Europa

Sicurezza sulla strade, il ministero impone un giro di vite. La stretta interesserà da subito, da fine marzo, gli esami per la patente di guida, nell’obiettivo del ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, di avviare controlli più severi e nuove misure per mettere un freno al bollettino dei morti sull’asfalto.

In attesa del nuovo codice della strada che, dice Lunardi, "entrerà in vigore tra fine anno e inizio 2004", a giugno verrà varato un altro decreto legge, come quello del giugno scorso sui fari accesi, l’obbligo dell’auricolare e i nuovi limiti alcolemici. Con il nuovo decreto, entreranno in vigore sanzioni più severe e la patente a punti, per punire gli automobilisti disubbidienti.

Molte le novità in arrivo, intanto, per un nuovo e più severo esame di guida, grazie a una circolare diramata nei giorni scorsi dalla Direzione generale della Motorizzazione. Niente telefonini o apparecchi ricetrasmittenti durante gli esami di teoria per il conseguimento della patente A e B; in particolare, gli esaminandi dovranno consegnare i telefoni cellulari, spenti, sul tavolo dell’esaminatore prima della distribuzione dei questionari. Il tempo concesso ai candidati per rispondere alle 10 domande di ciascun questionario è di trenta minuti. L’esaminando dovrà barrare in corrispondenza di ogni risposta le caselline con V (vero) o F (falso). Niente consultazioni di testi, fogli o manoscritti, né sarà possibile parlare con gli altri candidati. Chi viene sorpreso a usare il telefonino verrà escluso dalla prova.

La circolare fissa anche regole precise sulla scelta della sede di esame: sì allo svolgimento presso i locali di una singola autoscuola, purché siano almeno tre le scuole guida a richiederlo, ogni autoscuola dovrà presentare non meno di sei candidati, per un massimo di 36. Se una scuola presenta per due volte un numero inferiore a 6 candidati, non potrà essere sede di esame per due mesi. La stretta sulle scuole guida ha l’evidente intento di fugare possibili dubbi su esami troppo compiacenti, finora svolta presso ogni singola autoscuola.

Il superamento della prova è assicurato se si sbaglia un massimo di 4 risposte; il quinto errore determina l’esito negativo dell’esame. Non sono ammesse correzioni, e potranno essere usate solo penne a sfera blù o nere.

Le novità scatteranno dal 31 marzo prossimo, come stabilisce la circolare già disponibile sul sito del ministero delle Infrastrutture e indirizzata dal ministero alle sedi territoriali della Motorizzazione e alle associazioni delle scuole di guida. L’esigenza è quella di garantire regole omogenee su tutto il territorio, si precisa. E si tratta solo dell’inizio: la circolare ha infatti carattere transitorio, "motivato dalla previsione di una completa riorganizzazione delle modalità di svolgimento degli esami di teoria, caratterizzata dall’utilizzo estensivo delle tecnologie informatiche".

Lo stesso ministro Lunardi qualche giorno fa aveva posto l’accento sulla necessità di maggiori dotazioni tecnologiche per gli esami della patente, ad esempio attraverso l’utilizzo di simulatori di guida per consentire al candidato di dimostrare il suo grado di abilità in condizione stradali e atmosferiche differenti.

L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa in fatto di sicurezza stradale e detiene il triste primato dell’aumento più vistoso dei morti per incidente: oltre il 33% di incremento in dieci anni rispetto ad un calo del 49% in Francia, e di un calo tra il 5 e il 7% in Gran Bretagna e Germania.

In Italia, il 41,6% degli incidenti mortali avviene sulla viabilità urbana, il 46% su quella extraurbana e solo l’11,7% sulle autostrade.

Riguardo alle cause, secondo i dati del ministero delle Infrastrutture, per il 28-29% la colpa va addebitata a guida distratta o a velocità non adeguata; il 9% è causato dall’alta velocità, il 19% per infrazioni al codice della strada. A fronte di una crescita del 20% del parco auto, l’aggiornamento delle infrastrutture in dieci anni è progredito solo del 4%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA