Pensionata strangolata nel Nuorese: la confessione del cuoco bergamasco

Trapelano nuove rivelazioni sul delitto di Giovanna Pelleu, la pensionata 83 enne di Gavoi (Nuoro) uccisa mercoledì 24 settembre, perché non era accettata nella casa, e solo dopo due giorni è stata portata sul luogo (lungo la strada per Monte Spada) dove è stato trovato il cadavere. Le notizie sono state rese note durante una conferenza stampa tenuta oggi dal procuratore della Repubblica del Tribunale di Nuoro, Roberto Saieva, e si basano sulla confessione del cuoco Giorgio Arzofi, di 51 anni, pasticcere di Paladina, amico di Francesca Loche, di 55, nipote della vittima. Entrambi sono stati arrestati con l’ accusa di omicidio in concorso fra loro e occultamento di cadavere.

La pensionata è stata strangolata e per due giorni è rimasta nell’ abitazione. Successivamente con l’ auto (dove sono state trovate tracce di sangue) il cadavere è stato portato in una scarpata nella zona montana di Fonni, indicata con precisione dal reo confesso. Sarà, inoltre, l’ autopsia - ha concluso il Procuratore - ha dire con certezza se alla donna, morta apparentemente per soffocamento, sia stato fatto ingerire anche acido muriatico. A dare l’ allarme era stata Giovanna Pelleu, altra nipote dell’ anziana donna, che, non udendola al telefono, come avveniva abitualmente, ha avvertito la Polizia.

L’ attenzione degli investigatori si era subito concentrata su Francesca Loche, altra nipote della pensionata. La donna, insegnante in pensione, ha problemi di salute legati all’ alcool, gli stessi di Arzuffi. Interrogati subito e rilasciati, nonostante una serie di indizi (macchie di sangue addosso, sui vestiti e sulla Fiat 500 dell’ uomo), i due sono stati di nuovo riportati in Commissariato e interrogati a lungo. Da qui la confessione del pasticcere bergamasco e il successivo ritrovamento del cadavere dell’anziana.

(28/09/03)