Pesce siluro, aumentano gli esemplari
E c’è chi si vuol mangiare il «mostro»

Spenti i riflettori sugli avvistamenti della pantera delle Torbiere e dell’area del Basso lago, continua a far parlare l’indesiderato pesce siluro, indiscusso «mostro» predatore del triangolo compreso tra Sebino, fiume Oglio e riserva naturale delle Torbiere.

Un pesce alloctono dalla forma cilindrica e massiccio nella parte craniale, che da anni rappresenta il pericolo numero uno per la tutela della biodiversità delle aree d’acqua.

Eloquenti i numeri: dal 2011 al 2015, le catture hanno superato gli oltre 23 mila chilogrammi di pesce, per circa 2.500 esemplari presi e con «pescate» praticamente raddoppiate nel 2015 rispetto al 2011, con taglie di lunghezza superiore al metro e mezzo.

Il percorso per debellarlo è ancora lungo, ma i primi risultati sul contenimento del «mostro del lago» sono già visibili. Delle strategie messe in atto, della necessaria protezione degli habitat naturali e delle prospettive a medio termine, si è parlato a Provaglio d’Iseo . Con una ipotesi: la possibilità - sino a oggi inesplorata - che i filetti bianchi del pesce siluro possano rappresentare un piatto stimolante per il territorio, così come altri apprezzati pesci di lago.

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