Pessina è ancora il più ricco

Pessina è ancora il più riccoI redditi dei parlamentari bergamaschi, al secondo posto il ministro Tremaglia. La classifica cambia poco rispetto al 2001, ma gli introiti sono in crescita

Sostanzialmente invariata la testa della classifica dei redditi dei parlamentari bergamaschi: regina e damigella d’onore delle dichiarazioni che certificano gli introiti del 2002 restano il senatore azzurro Vittorio Pessina e il ministro di An Mirko Tremaglia. Inversione invece per il terzo e quarto posto: sul podio sale il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, mentre scende invece l’onorevole di Forza Italia, Giorgio Jannone. Tutti e quattro, comunque, registrano un incremento di entrate: Pessina passa dai 250 mila euro circa del 2001 ai 282 mila del 2002; il titolare del dicastero per gli Italiani nel mondo, Tremaglia, dai 220 mila ai 281 mila; Calderoli dai 190 mila ai 230 mila; Jannone dai 200 mila a 219 mila.

Nemmeno le ultime posizioni della hit parade dei redditi sono molto cambiate: anche in questo caso una sola inversione, ma sempre tra i quattro fanalini di coda (si fa per dire visto che gli introiti sono comunque tutti superiori ai duecento milioni delle vecchie lire). In fondo, quindicesimo, c’è ancora il deputato Sergio Rossi (Lega) con 107 mila euro; davanti a lui, quattordicesimo, ancora Gianantonio Arnoldi, eletto alla Camera per Forza Italia, con quasi 117 mila euro, poco meno di Carolina Lussana (tredicesima), deputata del Carroccio, e di Gregorio Fontana, onorevole azzurro: tre deputati tutti con un reddito che supera i 116.900 euro.

Nelle parti centrali, né paperoni né paperini, un ministro, tre sindaci, l’unica esponente dell’Ulivo. È quinto infatti Roberto Castelli, il ministro della Giustizia, eletto al Senato nelle file della Lega, che dichiara entrate per 182 mila euro, più o meno come l’anno precedente. Guadagna una posizione ed è sesto Giacomo Stucchi, deputato leghista e oggi candidato alla carica di presidente della Provincia, con 158 mila euro. Arretra invece di un posto un altro lumbard, Ettore Pirovano, che è settimo con incassi per 143 mila euro. Sale dal decimo all’ottavo posto il senatore Valerio Carrara, del Gruppo misto, con 142 mila euro (erano 87 mila nel 2001). Resta nona Giuliana Reduzzi, eletta a Montecitorio per l’Ulivo e militante della Margherita, con 137 mila euro (erano meno di cento nel 2001). Il balzo all’indietro più clamoroso è quello di Piergiorgio Martinelli, deputato eletto per la Lega e poi passato al Gruppo misto: nella graduatoria del 2002 è decimo con 131 mila euro, l’anno prima era sesto pur con lo stesso introito. Era undicesimo e resta tale Elidio De Paoli, senatore bresciano ma eletto nel collegio delle Valli per la Lega autonomia - Alleanza lombarda, rappresentata nel Gruppo misto: nel 2002 ha guadagnato 119 mila euro, trentamila in più del 2001.

Premettendo che per alcuni parlamentari la dichiarazione dei redditi comprende anche introiti di altro tipo, del lavoro che prosegue anche durante l’incarico a Montecitorio o a Palazzo Madama, le differenze tra coloro che contano in prevalenza sul reddito da «eletto» sono da ricercarsi nei diversi incarichi. Un discorso a parte meritano naturalmente i ministri: Tremaglia e Castelli. Altro discorso (e altro stipendio) vale per il vicepresidente del Senato, Calderoli. Altro ancora per i tre parlamentari che sono anche sindaco: vale a dire Ettore Pirovano (Caravaggio), Valerio Carrara (Oltre il Colle) e Piergiorgio Martinelli (Chiuduno). Gli stipendi per chi ricopre solo il ruolo di senatore o deputato variano anche in base ai ruoli nelle commissioni: presidenti o vicepresidenti contano su differenti introiti rispetto ai semplici partecipanti che non vengono retribuiti. Ma anche le presenze in aula hanno un loro «valore» in denaro, nel senso che la diaria viene ridotta a seconda delle assenze.

Per avere un quadro completo degli impegni dei parlamentari riassumiamo le commissioni di cui fanno parte. Alla Camera: la terza, Affari esteri e comunitari, per Arnoldi; la quarta, Difesa, per Fontana; la sesta, Finanze, per Jannone; la seconda, Giustizia, per Lussana; la sesta, Finanze, per Martinelli; l’ottava, Ambiente -Territorio - Lavori pubblici, per Reduzzi; la sesta, Finanze, per Rossi; la quattordicesima, Politiche dell’Unione europea, per Stucchi. Al Senato: la quarta, Difesa, per Calderoli; la dodicesima, Igiene e sanità, per Carrara; l’ottava, Lavori pubblici e Comunicazioni, per Pessina e De Paoli; la prima, Affari costituzionali, per Pirovano.

(06/04/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA