Polacco condannato a 18 anniHa ucciso durante una lite

La Corte d’assise di Bergamo presieduta dal giudice Giovanni Ferraro, a latere Valeria De Risi, ha ritenuto Andrzei Dychta, polacco di 38 anni, colpevole dell’omicidio del connazionale Lucjian Tokarczjk, 40 anni, e dopo 4 ore di camera di consiglio lo ha condannato a diciotto anni di carcere. Dopo aver ascoltato tutti i testimoni e gli esperti indicati da accusa e difesa, i due giudici togati e i sei popolari hanno sentito la requisitoria del pm e l’arringa finale del difensore. Per il pm la colpevolezza di Dychta sarebbe chiara: l’uomo avrebbe ucciso Tokarczjk dopo una violenta lite.La ricostruzione fatta dagli inquirenti, già nell’immediatezza del ritrovamento del corpo di Tokarczjk, la mattina del 12 novembre 2002 in un bagno in un sotterraneo di un’ala in disuso degli Ospedali Riuniti, è sostanzialmente questa. I due polacchi, privi di fissa dimora, ubriachi, cercano riparo dal freddo nel sotterraneo la sera dell’11 novembre 2002. Ad un certo punto sarebbe scoppiata una violenta lite tra i due, sfociata in un violento pestaggio che ha portato alla morte di Tokarczjk. Il pm, considerando il buon comportamento processuale del polacco e la sua incensuratezza, ha chiesto una condanna a 14 anni di reclusione.

Richiesta totalmente opposta da parte del difensore, che ha invece invocato l’assoluzione con formula piena del suo assistito, che ha sempre respinto l’accusa. La Corte d’assise, condannando Andrzei Dychta, che ha accolto la lettura del dispositivo con estrema calma, ha annunciato le motivazioni entro 45 giorni: il difensore, dopo averle valutate, deciderà l’eventuale appello.

(07/10/2004)

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