Pubblicità per la maggioranza
«Ma così la pagano i cittadini»

È già polemica sul nuovo numero del notiziario dell’amministrazione comunale di Bergamo. Una pubblicità ha fatto insorgere il Patto Civico. «Viene inserita nel notiziario del Comune pagato con soldi dei cittadini. E’ inammissibile».

A pagina 4 del nuovo numero del notiziario dell’amministrazione comunale di Bergamo fa capolino una pubblicità che ha fatto insorgere il Patto Civico. «Si tratta - si legge in un comunicato - dello stesso manifesto già affisso nei mesi passati in città, “con l’unica differenza - spiega la capogruppo Nadia Ghisalberti - che allora si trattava di legittima pubblicità a pagamento, mentre oggi viene inserito nel notiziario del Comune pagato con soldi dei cittadini. E’ inammissibile”».

«Già lascia a desiderare l’utilizzo che l’Amministrazione ha fatto in questi anni dello strumento del notiziario - spiega Ghisalberti - che sarebbe un prezioso mezzo di informazione se solo venisse diffuso con una periodicità ragionevole, e non concentrando 3 numeri in poco più di 5 mesi sotto elezioni, dopo 3 anni in cui non è stato pubblicato per mancanza di fondi. Oggi poi, ai ritmi discutibili, si aggiunge anche un uso improprio del mezzo a fini di propaganda politica, che nulla ha a che vedere con l’informazione ai cittadini».

«Ci riserviamo di valutare se sussistono gli estremi di un illecito rilevabili in sede giudiziaria - dice Simone Paganoni -. Possiamo però da subito rilevare che servirsi di un giornale pagato con soldi pubblici per fini di promozione partitica non è affatto opportuno. Peggio ancora in un un momento di crisi, mentre i parchi - Suardi e Locatelli - hanno ancora i giochi rotti e cintati».

«Inoltre - sottolinea il consigliere - quando le risorse scarseggiano sarebbe importante utilizzare quelle disponibili per opere utili. Nell’era del web, capirete che un notiziario confezionato in luglio (gli interventi dei consiglieri comunali sono stati consegnati in quel mese) ha ben poca utilità 5 mesi dopo. Ma ha un costo, certo non indifferente, che si aggira sui 25 mila euro a numero, per un totale di euro 75 mila per questi tre numeri ’pre-elettorali’. Lo scorso maggio avevo chiesto conto mediante un’interpellanza di costi e gestione della pubblicazione. Ad oggi, passati 7 mesi, non ho ricevuto alcuna risposta».

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