Quei 400 autobus regalati al Ghana
La Procura indaga: ci fu guadagno?

Quattrocento autobus italiani destinati alla demolizione dirottati - ufficialmente gratis - sulle strade del Ghana fra il 2002 e il 2005: fu un’operazione umanitaria o qualcuno ci ha guadagnato? È quanto sono intenzionati a scoprire il pm Giancarlo Mancusi e il nucleo di polizia tributaria della Finanza di Bergamo.

Gli inquirenti sono alle prese con il conto svizzero di Marcello Moro, l’ex assessore comunale di Bergamo recentemente rinviato a giudizio per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. I nuovi accertamenti che gli investigatori hanno in animo scaturiscono dalle motivazioni addotte da Moro sul denaro che teneva in deposito, tramite una fiduciaria milanese, alla Pbk Private Bank di Lugano: un milione e 103 mila euro, per i quali la Procura di Bergamo ha disposto il sequestro d’urgenza.

Moro nella memoria depositata al Riesame sostiene che quei soldi sono il frutto di guadagni leciti per operazioni commerciali nel settore trasporti realizzate in Ghana, di cui l’ex esponente di Forza Italia è da una decina d’anni console onorario. Le giustificazioni contabili contrapposte dall’ex assessore hanno ora attirato l’attenzione di chi indaga. E così, è saltata subito all’occhio quell’operazione umanitaria che tra il 2002 e il 2005 aveva permesso di destinare gratuitamente al Paese africano, 400 pullman di linea che diverse aziende di trasporti di tutta Italia avevano destinato alla demolizione. Un’operazione che ebbe un duplice effetto: consentire al Ghana di ottenere gratis mezzi di trasporto pubblici e far risparmiare alle aziende italiane i costi della rottamazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA