Regione: torna la Lega ma non il sereno

Nel pomeriggio sedurta sospesa per mancanza del numero legale, in quanto i consiglieri del Carroccio hanno abbandonato di nuovo l’aula lamentando il perdurare dell’assenza dal Consiglio di una decina di consiglieri di Forza Italia

È durata un giorno la protesta dei consiglieri del Carroccio al Pirellone, in merito ai ritardi sull’erogazione dei fondi dell’alluvione. A sbloccare la situazione, il recapito in Regione del decreto di assegnazione dei 15 milioni di euro destinati alla Lombardia. «Prendiamo atto di questo primo risultato - si legge in un comunicato stampa del gruppo consiliare del Carroccio - ottenuto anche grazie alla nostra azione che ha sicuramente avuto l’effetto di accelerare le determinazioni del caso».

In realtà, ieri mattina, al momento dell’annuncio dello sciopero del voto, il decreto era probabilmente già in viaggio verso Milano. Poche ore dopo, è difatti arrivata la conferma dell’invio da parte di Guido Bertolaso, direttore del Dipartimento nazionale di Protezione civile. E oggi, dopo le due sedute saltate ieri, mattina e pomeriggio, i lumbard erano regolarmente al loro posto tra i banchi del Pirellone.

Ma la tregua è durata poco. Infatti anche la seduta odierna del Consiglio regionale della Lombardia è stata sospesa per mancanza del numero legale poco prima della votazione finale della legge di riforma delle Ipab. La Lega nel pomeriggio ha deciso di abbandonare l’aula lamentando il perdurare dell’assenza dal Consiglio di una decina di consiglieri di Forza Italia, da tempo in polemica con il presidente Roberto Formigoni. Il capogruppo della Lega Nord Davide Boni, ha preso la parola in aula, dopo una breve pausa di sospensione chiesta da Forza Italia, per comunicare appunto che la Lega non poteva partecipare al voto sulla legge di riforma delle Ipab (legge che la Lega condivide). «Abbandoniamo l’aula - ha spiegato - e confidiamo che ci sia quanto prima una verifica. Non possiamo votare una legge quando mancano esponenti del partito di maggioranza relativa. Attendiamo che dentro Forza Italia si chiariscano le cose».

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