Revocata la caccia in Lombardiaa cinque specie di uccelli

Il provvedimento - che cancella una deroga ai divieti Cee - è stato disposto da un Sostituto procuratore di Cremona, forse accogliendo un ricorso presentato da ambientalisti.

Dalla mezzanottedi ieri è vietato sparare a cinque specie di uccelli in transito o stanziali, per i quali lo Stato italiano e la Regione avevano ottenuto la deroga alle severe disposizioni emanate in ambito Comunità europea. Gli uccelli verso i quali è vietato prendere la mira e sparare in tutta la Lombardia (e quindi anche nella Bergamasca), sono il passero, la passera mattugia, lo storno, il fringuello e la peppola.

Sono uccelli introdotti nei nostri territori nel 2002 e verso i quali era stata consentita la caccia dopo 20 anni di protezione.
Il divieto è la conseguenza di un provvedimento di "sequestro preventivo" disposto dal Sostituto procuratore di Cremona, Francesco Messina, che ha probabilmente accolto uno degli esposti presentati da diverse associazioni ambientaliste contro la deroga regionale.

Sebbene parlare di «sequestro preventivo»
appaia un poco sconcertante, il provvedimento assume in sostanza valore di divieto di caccia. Ciò significa che i cacciatori che dalla mezzanotte saranno sorpresi a sparare a queste cinque specie di uccelli, rischiano una sanzione.

La Polizia provinciale ha provveduto a diramare tempestivamente l’avviso alle associazioni venatorie e a quelle ambientaliste.
C’è da credere che il provvedimento farà «esplodere», se non le cartucce, di sicuro le polemiche.

(25/10/2002)
Su l’Eco di Bergamo del 26/10/2002

© RIPRODUZIONE RISERVATA