Rimborsi in Regione
5 bergamaschi rinviati a giudizio

Rinvio a giudizio per 56 ex consiglieri lombardi accusati a vario titolo di peculato e truffa per le presunte spese «poco consone» con i rimborsi regionali. Altri tre sono stati condannati in abbreviato a pene tra i 18 e i 24 mesi. Tre prosciolti e un assolto. Il processo inizierà il primo luglio.

Nell’elenco anche cinque bergamaschi: Elisabetta Fatuzzo (l’unica in carica, Pensionati), Roberto Pedretti (Lega Nord), Giosuè Forsio (Lega Nord), Carlo Saffioti (Forza Italia) e Marcello Raimondi (Forza Italia).

Su di loro erano emersi dettagli relativi a spese effettuate con denaro pubblico: cene legate agli appuntamenti politici ma anche cavi usb, spese per rinfreschi e di vino. Il processo inizierà il primo luglio quando, tra gli altri, dovranno affrontare il processo davanti ai giudici della decima sezione penale anche gli ex assessori della giunta Formigoni Romano Colozzi, Massimo Buscemi e Giulio Boscagli, l’ex presidente del consiglio regionale Davide Boni e l’ex consigliere Stefano Galli (entrambi in quota al Carroccio), tutti all’epoca dei fatti esponenti della maggioranza. Per le opposizioni sono stati rinviati a giudizio Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri e la Fatuzzo. Dei quattro imputati che avevano scelto il rito abbreviato, il gup ha condannato a due anni di reclusione sia Carlo Spreafico (Pd) sia Alberto Bonetti Baroggi, eletto nelle liste del Pdl e che ha restituito alla Corte dei Conti la cifra contestata, e a un anno e mezzo di carcere Angelo Costanzo (Pd). Assolto invece per un vizio procedurale Guido Galperti, attuale deputato del Partito Democratico.

Prosciolti sempre per vizio procedurale gli ex assessori Gianni Rossoni e Mario Scotti e l’ex capogruppo del Pd Carlo Porcari. Stralciata invece la posizione del’ex assessore Franco Nicoli Cristiani che ha chiesto di patteggiare una pena di oltre 2 anni in continuazione con la condanna già patteggiata per la vicenda della discarica di Cappella Cantone.

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