Rinascente, il rilancio non passa per Bergamo

Il rilancio de La Rinascente non passa per Bergamo. Il nuovo piano di sviluppo del Gruppo, per i sei anni dal 2006 al 2012, prevede un raddoppio del fatturato (da 292 a 605 milioni) e circa 110 milioni di investimenti per il rinnovo dei grandi magazzini: ma conferma anche che verrà chiuso il grande magazzino di Bergamo, oltre a quello di Lodi.

Le conferme sono arrivate dall’amministratore delegato Vittorio Radice che ha presentato il piano di rilancio dello storico marchio dopo la ristrutturazione societaria, con l’acquisizione del gruppo da parte di Investitori Associati, Deutsche Bank Real Estate Global Opportunities, Pirelli Re e Famiglia Borletti. Un piano che ha portato alla scissione del patrimonio immobiliare e la separazione di La Rinascente e Upim. La chiusura del magazzino di via XX Settembre è prevista a fine 2006 e rientra nel progetto che vorrebbe portare allo sviluppo di strutture grandi, con superfici di circa 20.000 metri quadrati, oppure di magazzini più piccoli, di 5.000 metri quadrati. Bergamo sta proprio nel mezzo, con i suoi circa 8.000 metri.

Ai trenta dipendenti della struttura cittadina è già stata offerta la possibilità di una ricollocazione a Monza, Milano Duomo o Milano Certosa. E in attesa di conoscere più nel dettaglio i piani di La Rinascente, che verranno presentati la prossima settimana, i sindacati orobici sono scesi in campo annunciando l’avvio di un tentativo di trattativa che possa salvare il magazzino di Bergamo, magari passando anche per un trasferimento in un’altra sede che abbia le caratteristiche che la società attualmente predilige.

(10/11/2005)

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