Riva è il nuovo segretario del Pd
Battuto Bocchi con il 79% dei voti

Partita come da pronostico. Gabriele Riva è il nuovo segretario provinciale del Pd, eletto con il 79,16% dei voti alle primarie tutte bergamasche di ieri. Lo sfidante Mirio Bocchi si ferma al 21,55%%. Oltre 6 mila gli elettori (6.632 per la precisione). Il ventinovenne sindaco di Arzago guiderà il partito per i prossimi quattro anni, chiudendo la lunghissima stagione congressuale (che il 25 ottobre scorso, con i 31 mila votanti orobici delle primarie, aveva portato Pier Luigi Bersani alla leadership nazionale e la riconferma del bergamasco Maurizio Martina alla regionale).

«Basta contarci, iniziamo a contare», incita il successore di Mirosa Servidati, che ha incontrato il consenso trasversale di bersaniani (di cui è esponente) e franceschiniani. Anche se da oggi l'imperativo è liberarsi dalle «etichette» e «unire» il Pd sul territorio, in vista delle Regionali di marzo, ma anche più in là delle future scadenze amministrative.
«L'ampio consenso ottenuto - commenta a caldo Riva - è direttamente proporzionale alla responsabilità con cui lavorerò da qui in avanti. La fiducia ottenuta sul progetto che ho presentato mi spinge a impegnarmi al massimo per ripagare le attese». E l'obbligo «morale», prima ancora che politico, «è far sì che Mirio Bocchi e il 21,55% che con lui non si è riconosciuto nella mia candidatura si riconoscano nel mio progetto e nel partito».


Dal canto suo il chirurgo cinquantasettenne, ex sindaco di Osio Sotto, già alla vigilia sapeva che la sfida sarebbe stata ardua, dichiarando di sentirsi come «una catamarano contro la corazzata». Ma non per questo ha rinunciato a un confronto, secondo lui irrinunciabile. Dopo il risultato ha chiamato il «rivale» per gli auguri, e riconosce: «Il partito ha scelto in modo democratico e chiaro. Da parte mia c'è comunque tutta la disponibilità a collaborare su un percorso che è solo all'inizio, penso che il contributo mio e degli amici che mi hanno sostenuto possa essere utile al Pd e vada riconosciuto il lavoro e lo sforzo che siamo riusciti a produrre in sole due settimane». C'è spazio anche per una prima «analisi» del voto, differenziato in città e provincia. «Se nella Bassa siamo andati male - dice Bocchi - a Bergamo e nell'hinterland c'è stato un andamento positivo».


Lo scrutinio nella Federazione del Pd di via San Lazzaro (dove nel pomeriggio è arrivato anche Riva per seguire in diretta lo spolio) è iniziato subito dopo le 18, quando hanno chiuso i 90 seggi aperti in città e provincia dalle 8, ed è proseguito fin verso le 23,30. L'affluenza è stata buona, secondo gli organizzatori, per tutta la giornata, superando alla fine i 6 mila votanti.
Un in bocca al lupo al neoeletto arriva anche da Martina - «I due nomi in lizza sono risorse importanti per il Pd di Bergamo, ma i dati sono chiari. Da segretario regionale collaborerò con Riva per portare fino in fondo le prossime scelte da fare» -, che rimarca anche «il meccanismo di consultazione delle primarie che ancora una volta ha creato una bella giornata di partecipazione per il Pd».

Per il responsabile organizzativo dei Democratici bergamaschi Matteo Rossi, che all'ultimo ha fatto un passo indietro per appoggiare la candidatura di Riva, si apre una nuova fase del partito: «Finisce un lungo periodo di congressi, discussioni e scelte. Come dice Gabriele potremo davvero smetterla di contarci per cominciare a contare. Da ora il Pd ha il dovere e la necessità di far contare la sua idea di politica per cambiare in meglio il partito e la società bergamasca. Sulle cose da fare e sulle battaglie da portare avanti sono convinto si ritroveranno tutti i democratici, una rete di pesone libere e lontane da correnti e vecchie logiche».

Benedetta Ravizza

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