Salvarono gli ebrei ricercati dai nazisti Sei gandinesi «Giusti fra le Nazioni»

Tra i «Giusti fra le Nazioni» ci sono anche 6 cittadini di Gandino. Riceveranno il prestigioso riconoscimento - rilasciato dallo Stato d’Israele a quelle persone che si sono distinte nell’aiuto agli ebrei durante il tempo dello Sterminio - lunedì 27 novembre, in una solenne cerimonia ufficiale a Gandino, nel Salone della Valle, alle 11. Insieme al sindaco Gustavo Maccari, e alle autorità locali e provinciali, ci sarà il delegato dell’Ambasciata d’Israele a Roma, dott. Shai Cohen.

Il massimo onore andrà alla memoria di Bortolo e Battistina Ongaro, di Vincenzo Rudelli (già sindaco di Gandino), Giovanni Servalli, Francesco Lorenzo e Maria Chiara Carnazzi Nodari. I loro nomi con fotografie saranno inseriti sulla «Parete d’onore dei Giusti» a Yad Vashem (l’Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto) a Gerusalemme.

A perorare la citazione per i gandinesi è stata la signora Marina Löwi, attualmente residente negli Stati Uniti e ospitata da bimba insieme alla madre e al fratello dalla famiglia Ongaro. Marina Löwi ha scritto una lunga lettera ai gandinesi indirizzata al sindaco Gustavo Maccari: «Abbiamo ricevuto rifugio a Gandino da gente eroica. Anche loro intrappolati nella tempesta della tirannia nazista... Per questo per tutta la mia vita sono stata così grata alle persone che hanno dato rifugio a una giovane mamma con due bambini dai furori razzisti».

Nel 1948, nel terzo anniversario della Liberazione, gli Ebrei profughi a Gandino (si calcolano in almeno una sessantina) consegnarono all’allora Sindaco Alberti una pergamena di ringraziamento, ancor oggi esposta presso il Municipio. In particolare si legge: « …gli Ebrei che in questo Comune ebbero rifugio e il bene supremo di salvare la vita, ricordano con commossa riconoscenza e perenne gratitudine quanti tra i generosi abitanti di questo Comune furono loro prodighi di cure e di aiuti, spesso a rischio di compromettere per sempre il loro stesso avvenire. Possa tale nobile esempio in questo mondo ancora travagliato da odi inumani e sconvolto da chi antepone tuttora l’interesse alla morale, essere di monito ai presenti e da guida alle generazioni future».

(24/11/2005)

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