Scuola al via, cattedre vuote

Tour de force degli insegnanti da un’aula all’altra per coprire i buchi Precari in rivolta in attesa del posto. Il provveditorato: si lavora a ritmi serrati

Prima campanella nel caos. È emergenza supplenti. Le nomine sono ancora in alto mare e intanto anche le scuole si trovano in grossa difficoltà. Fino a ieri mattina i posti ancora scoperti dei prof ammontavano a oltre 1.700, ad oggi è però difficile quantificarli. « Si sono verificate anche rinunce oppure alcuni aspiranti non si sono presentati – spiegano dall’ex provveditorato –, ma si lavora a ritmi serrati». In ogni caso in centinaia, anche ieri, hanno affollato il palazzone di via Pradello e le sedi delle scuole polo, cioè istituti di riferimento. I lavori proseguono, poi la palla passerà ai presidi, chiamati a nominare dalle graduatorie di istituto.

Tante le testimonianze di precari al limite della sopportazione. Patrizia Dori, 41 anni, precaria da 20 nonostante le referenze internazionali: «Sono tre anni che percorro cento chilometri ogni giorno, come supplente – denuncia –. Ci trattano come insegnanti di serie B, nonostante lavoriamo sempre con spirito di abnegazione, e quest’anno va molto peggio». D’accordo Mariagrazia Dori, 49 anni, precaria da 27: «Veniamo licenziati a giugno e in estate restiamo senza stipendio. Ogni anno i supplenti cambiano, i genitori lo devono sapere che dipende dal sistema delle nomine».

Un sistema che quest’anno è in tilt, visti i ritardi accumulati dai punteggi ballerini e la partita dei ricorsi. A farne le spese sono stati anche i professori titolari, che a scuola, per tamponare i buchi, ieri sono stati costretti a un tour de force da un’aula all’altra. In genere in questi giorni molte scuole possono giostrarsi con l’orario ridotto e gli studenti seguono solo le materie dei docenti presenti o si riuniscono due classi con un solo professore. Ma l’allarme è alle stelle quando i buchi sono tanti e coinvolgono anche gli alunni disabili (senza il prof di sostegno).

All’Istituto comprensivo di Fara d’Adda, ad esempio, il grosso dei buchi ammonta a nove posti di sostegno scoperti dalle materne alle medie, quattro cattedre di lettere su sei alle medie di Pontirolo, una di lettere e una di matematica scoperte alle medie di Canonica. «Ai genitori di prima media ho detto che la scuola li accoglie, ma non ci sono gli insegnanti – afferma il dirigente Lino Ruggeri –. Per gli alunni disabili ci stiamo arrangiando con gli assistenti educatori del Comune. Poi, visto che mancano insegnanti specializzati per materna e elementari, dovrò attingere dalla graduatoria di istituto, che è provvisoria, in attesa dell’avente diritto». Questi elenchi delle scuole secondo l’ex provveditorato (come da circolare ministeriale) rappresentano la valvola di sfogo, ma passeranno settimane prima che diventino definitivi, con il rischio del valzer di supplenti sullo stesso posto.

Tredici posti di sostegno scoperti su 16 alla direzione didattica di Spirano, più alcuni posti comuni, e il problema delle liste di attesa sulle materne (anche 37 bimbi con tre anni compiuti in quella di Cologno). «Questo è un altro problema – spiega il dirigente Elio Ferrari –. Il Comune mette a disposizione locali e servizi, ma il ministero non ci assegna sezioni in più». Al tecnico industriale «Marconi» di Dalmine al momento mancano venti insegnanti su un organico di 125. «Per ora ci arrangiamo, grazie anche alla responsabilità dei docenti – precisa il dirigente Aldo Consoli –. Se però entro una settimana non arriveranno i supplenti, andremo in crisi e, in casi limite, dovremo ridurre l’orario di lezione».

(09/09/2004)

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