Scuola, tre mesi di vacanza sono troppi
È subito polemica sul ministro Poletti

Per la scuola tre mesi di vacanza sono troppi. Molti genitori (i ragazzi meno) lo hanno almeno pensato. Ma l’uscita del ministro Poletti ha sbito scatenato la polemica. Tu che ne pensi?

La considerazione del ministro Giuliano Poletti sulla durata delle vacanze scolastiche ha aperto un nuovo fronte di dibattito. «Un mese di vacanza va bene. Ma non c’è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato – ha ipotizzato il ministro del Lavoro – a fare formazione. Una discussione che va affrontata».

«I miei figli d’estate - ha aggiunto - sono sempre andati al magazzino della frutta a spostare le casse». E si è detto convinto che non si distruggerebbe un ragazzino se invece «di stare a spasso per le strade della città va a fare quattro ore di lavoro».

Tanto è bastato per dare la stura a commenti e interpretazioni. Qualcuno, leggendo tra le righe, ha visto dietro le parole del ministro Poletti un disegno politico per sfruttare gratuitamente il lavoro dei giovani. Ma il ministro Stefania Giannini, da Madrid, ha chiarito: i temi che Poletti tocca «sono stati oggetto di analisi anche nel lavoro sul ddl scuola, all’articolo 4 comma 3 prevediamo esplicitamente che “l’alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche”. Fare esperienza di lavoro durante la scuola è utile non solo per diminuire la dispersione e facilitare l’inserimento immediato nel mondo del lavoro, ma anche per orientare le scelte di chi andrà all’università».

I presidi hanno colto l’occasione della «querelle» per rilanciare una delle loro battaglie. «Da anni, più o meno dai primi anni ’90, chiediamo che ci siano piani intelligenti per l’utilizzo della risorsa scuola durante l’estate» ha osservato Mario Rusconi, vice presidente dell’Anp, ricordando che durante le vacanze gli istituti scolastici sono largamente inutilizzati.

Sgombra il campo da un possibile equivoco il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna. «Gli studenti italiani non hanno un surplus di vacanze» rispetto ai coetanei degli altri Paesi, assicura aggiungendo che, in ogni caso, «va evitato di irreggimentare tutto». «Cosa far fare ai ragazzi nel periodo di sospensione della attività scolastiche dipende dalla fascia di età e dal tipo di percorso, ed è questione che riguarda in primo luogo le famiglie». Per il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, invece, «il ministro Poletti pensi a ridurre le amare “vacanze” dei senza lavoro».

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