Sequestra e rapina un 30enne
viado finisce in manette

È finito in carcere a Bergamo con le accuse di rapina e sequestro di persona un viado di 21 anni, M. T. J., nativo della Colombia, e arrestato nella notte tra giovedì e ieri dai carabinieri della stazione di Fara d'Adda a Osio Sotto. Ad accusarlo un trentenne di Terno d'Isola che, poco prima, aveva chiamato il 112 riferendo di essere stato rapinato e tenuto in ostaggio da due transessuali, che lo avrebbero costretto a prelevare 250 euro al bancomat più vicino e si sarebbero fatti consegnare anche 35 euro, i soldi che il bergamasco aveva nel portafogli.

Tutto è cominciato attorno alle 2 della notte, alla periferia di Osio Sotto: stando a quanto il trentenne ha riferito ai carabinieri, si sarebbe fermato con la sua auto lungo l'ex statale 525 del Brembo, all'altezza dello svincolo con corso Europa, dove avrebbe dato un passaggio a due transessuali che lo avevano fermato.

Una volta saliti in auto, i due – stando al racconto del trentenne, ritenuto attendibile dai carabinieri – avrebbero iniziato a minacciarlo e lo avrebbero costretto a consegnare loro quanto aveva nel portafogli, vale a dire appunto i 35 euro. Non contenti del denaro, però, i due transessuali hanno costretto il bergamasco a raggiungere un vicino apparecchio bancomat, sempre a Osio Sotto, e a prelevare la somma massima disponibile per una singola operazione, vale a dire 250 euro. Ottenuti anche questi soldi, i due si sono dileguati a piedi.

La vittima ha subito chiamato il 112 e riferito l'episodio, fornendo ai militari – che lo hanno raggiunto a Osio Sotto con una pattuglia di Fara d'Adda – anche la descrizione dei due viados. Uno di loro, appunto il ventunenne colombiano, è stato rintracciato poco dopo, sempre nella zona dove la vittima l'aveva fatto salire in auto. Per lui sono scattate le manette: gli accertamenti eseguiti dai carabinieri hanno infatti confermato il racconto del trentenne di Terno.

Il transessuale è stato quindi portato in carcere. Secondo i carabinieri le rapine ai danni di clienti di viados o di automobilisti a Zingonia sarebbero molto più frequenti di quante poi denunciate dalle vittime, che spesso preferiscono non avvertire i carabinieri per una questione di imbarazzo.

Fa. Co.

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