Sequestrano e violentano lucciola Domani l’interrogatorio

Saranno interrogati domani dal giudice per le indagini preliminari Stefano Storto i cinque giovani arrestati lunedì scorso con l’accusa di aver sequestrato, rapinato e stuprato una prostituta albanese di 25 anni, violentata per quattro ore in una baita ai Piani di Rezzo, sopra Colzate. L’udienza di convalida è fissata per le 9.30 di domani mattina nel carcere di via Gleno, presente anche il pubblico ministero Paolo Salvatore, che ha coordinato l’indagine dei carabinieri di Fiorano e Clusone. Il magistrato ha chiesto al gip la conferma del carcere per i due indagati che hanno precedenti per rapina: un 33enne, operaio di Gazzaniga e un 24enne nato in Venezuela ma cittadino italiano, anche lui operaio e con residenza a Gazzaniga.

Per gli altri tre, invece, il sostituto procuratore si è pronunciato per gli arresti domiciliari in considerazione del fatto che sono incensurati e molto giovani: si tratta di un 18enne, fratello dell’italiano nato in Sudamerica, operaio di Albino, un 22enne, disoccupato di Vertova e infine un diciottenne rumeno che lavora come operaio ad Albino. Tre le accuse contestate ai giovani: sequestro di persona (la ragazza albanese è stata prelevata lungo l’ex strada statale del Brembo, a Dalmine, e caricata su un’auto sotto la minaccia delle armi), violenza di gruppo (i cinque avrebbero abusato di lei nella taverna di una baita di Colzate, dove poche ore prima avevano partecipato a una festa di halloween) e infine rapina per averle portato via i soldi che aveva con sè (mille e cento euro) e il telefono cellulare. Il denaro e i soldi sono stati recuperati dai carabinieri addosso ai giovani, così come le armi utilizzate per minacciare l’immigrata: un coltello, una pistola scacciacani e una spranga di ferro, oggetti che sarebbero stati rinvenuti al diciottenne rumeno. La difesa degli arrestati è affidata, d’ufficio, all’avvocato Emilio Gueli.

(03/11/2004)

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