Sequestro Moretti, il caso è riaperto

A vent’anni di distanza si riapre il caso sul sequestro di Nicoletta Moretti. La ventiduenne, figlia di uno dei titolari dei Molini Moretti, era stata sequestrata nel 1986 davanti a casa, a Bergamo, nel quartiere della Malpensata, ed era rimasta in mano ai rapitori per 5 mesi. A riaprire il caso è stato l’Afis, il cervellone elettronico del ministero degli Interni che funge da banca dati delle impronte raccolte sui luoghi del crimine: a marzo da Roma è arrivata la comunicazione che le impronte che erano state ritrovate all’epoca su una delle auto usate dai sequestratori appartengono a un calabrese di 49 anni, pluripregiudicato. È l’uomo che, insieme ad altre 9 persone, era stato indiziato e poi prosciolto nel ’94. Ora il pm Enrico Pavone lo ha iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona a scopo di estorsione. Il pm ha presentato al gip la richiesta di revoca della sentenza di proscioglimento e quella di rinvio a giudizio immediato del calabrese. La decisione del gip è attesa per il 2 ottobre.(25/08/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA