Siccità, è allarme: precipita il livello del Serio

Il Serio è in agonia. Negli ultimi trenta giorni per il fiume è stato un vero tracollo. La sua portata d’acqua è scarsa e il suo ecosistema in bilico, tra morìe di pesci e agricoltori sempre più preoccupati. Non tutto il Serio certo è così, e merita di essere seguito tra le sue anse e i suoi piccoli bacini, dalla Valle Seriana fino alle terre cremasche. La situazione tuttavia è preoccupante. Albino è forse l’ultimo baluardo del vero fiume, dove una vegetazione rigogliosa si snoda tra i capannoni, e le vasche piene d’acqua sono ancora gradini alti, salutati da più canali per l’irrigazione. Fino ad Alzano qualche traccia d’acqua rimane, non moltissima, ma il fiume scorre, è ancora lì, pronto a farsi guardare e utilizzare, ma anche a iniziare la sua agonia, a Seriate.

STAGNI D’ALGHE A Seriate, il ponte di via Roma offre un panorama che prepara definitivamente alla desolazione della pianura: il Serio qui è tracciato da più stagni, da alghe fitte e alte poco più di dieci centimetri, a pelo d’acqua, che lo fanno apparire un campo verde scuro rotto solo dal grigio delle rocce. Da queste parti, a novembre o aprile, l’acqua era alta e le rocce potevano limitarsi a farla sobbalzare, in una scena da rapide.

DESERTO FINO AL CREMASCO Ci si incammina verso il deserto. Punto di partenza è Ghisalba , quello d’arrivo Montodine, nel Cremasco. Chilometri e chilometri di sassi, rocce, ciuffi di piante gialle, tra ponti e strade, ma di acqua nemmeno a parlarne. Le poche piante e tracce verdi rimaste su qualche roccia dopo il passaggio dell’acqua, creano un’atmosfera dall’odore particolare, da zona stagnante che non ha più i suoi stagni, da deserto che sembra essere tale, ma in realtà dice che qualcosa manca: il fiume è andato in letargo e dal ponte di Ghisalba non si può far altro che osservare qualche pianta sul greto. La situazione sembra migliorare verso Romano , dove la vegetazione torna a farsi un po’ più rigogliosa.

PORTATA DA TORRENTE Il paesaggio lunare trova riscontro nelle parole preoccupate di Mario Reduzzi, direttore del Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca: «La stagione, per quanto riguarda la portata d’acqua, è andata bene fino a luglio, con circa 8 metri cubi d’acqua al secondo. Ma ad agosto c’è stato un vero e proprio tracollo, in particolare nella seconda metà del mese. Il fiume è ridotto al lumicino e la portata si è assestata tra i 3,5 e i 4 metri cubi al secondo, come nel 2003.

IN ARRIVO DUE VASCHE A monte e a valle di Bergamo sono circa 30 mila gli ettari di terra coltivata che si servono del corso del Serio per l’irrigazione, e l’incostanza del fiume è un bel problema per gli agricoltori. C’è già un progetto: due vasche di rilascio e contenimento da realizzare ad Albino, dalla capacità di 100 mila metri cubi d’acqua, che potrebbero servire sia per prevenire gli effetti delle piene che per ridare ossigeno al corso fluviale durante le secche.

(05/09/2004)

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