Strage di Taba: due italiane disperse

Da giovedì notte due sorelle italiane risultano tra i dispersi dell’attentato che ha semidistrutto l’hotel Hilton di Taba, in Egitto. Le due ragazze si chiamano Sabrina e Jessica Rinaudo, 23 e 24 anni, e sono di Dronero, una cittadina a una ventina di chilometri da Cuneo. Vivono col padre Luigi. Erano partite dall’aeroporto di Orio al Serio lunedì, dirette a Taba. Le ricerche proseguono sotto le macerie dell’albergo e anche nell’area. Nessuna traccia delle sorelle, dicono fonti della Farnesina, negli ospedali israeliani dove sono stati ricoverati i feriti degli attacchi che hanno fin qui provocato 30 morti, in maggioranza israeliani. Secondo le prime indagini, c’è probabilmente la mano della nebulosa di Al Qaeda dietro la strage: è la pista che gli inquirenti e i servizi di intelligence di Israele ed Egitto ritengono al momento la più probabile, anche se altre ipotesi rimangono aperte.

Gli investigatori stanno valutando l’attendibilità di una rivendicazione giunta ieri da un gruppo che afferma di fare parte della rete di Bin Laden, le «Brigate Abdallah Azzam», diffusa su un sito già usato in passato dal gruppo terroristico. Rivendicazioni sono venute da altri due gruppi integralisti: il «gruppo islamico Mondiale» e le «Brigate del Tawhid». Diversi dirigenti israeliani si sono pronunciati per l’ipotesi Al Qaeda. «I primi elementi fanno pensare a un atto di terrorismo internazionale versione Bin Laden» ha affermato il viceministro della Difesa Zeev Boim

Intanto ieri s’è saputo che all’Hilton c’era anche un bergamasco, Giuseppe Cattaneo, 45 anni, di Bergamo città. Al momento dell’esplosione si trovava tra la spiaggia e l’albergo: «Sembrava un fuoco artificiale, all’inizio non ho avuto paura e nemmeno immediatamente dopo. Probabilmente solo a mente fredda capirò quello che ho rischiato». «Ogni tanto – aggiunge – mi guardo la camicia: non so ancora come possa essere qui, senza una goccia di sangue addosso, incolume».

(09/10/2004)

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