Sulle tracce del re delle montagne
Il Parco delle Orobie tutela l’orso

L’orso simbolo di naturalità e biodiversità, catalizzatore di energie e solida opportunità di rilancio territoriale. Da «Sulle tracce dell’orso», avviato in sistema con il territorio in vista di Expo 2015.

L’animale simbolo dell’estate 2014? Senza dubbio: l’orso! Da Daniza a M25, negli ultimi mesi, seppur a volte per eventi di cronaca, nessuno è stato più popolare dei plantigradi. Amati, temuti, ricercati: l’interesse nei loro confronti è cresciuto esponenzialmente. Anche da parte del Parco delle Orobie Bergamasche, da sempre punto di riferimento grazie alle numerose attività dedicate al famoso mammifero. Nel territorio bergamasco, infatti, dal 2008, dopo oltre 100 anni di assenza, sono stati avvistati cinque nuovi esemplari.

Per esaltare le caratteristiche ambientali delle Orobie, predilette da questi animali, il Parco, con l’obiettivo di esaltarne l’alta naturalità testimoniata dalla stessa presenza del re delle montagne, ha ideato il progetto Sulle Tracce dell’Orso, pensando alla sua realizzazione in vista di Expo2015.

Grazie al coinvolgimento attivo di amministrazioni e istituzioni locali, si è conclusa la fase di mappatura dei luoghi, di verifica delle loro caratteristiche e di catalogazione delle informazioni rintracciate, così da poter costruire i pacchetti turistici «Sulle tracce dell’orso». Il progetto prevede, infatti, in vista di Expo 2015, l’individuazione d’itinerari culturali, enogastronomici e naturalistici che consentano di ripercorrere le aree più amate dagli orsi lungo le montagne bergamasche. Delle Valli Brembana, Seriana e di Scalve, l’orso, è infatti diventato simbolo di naturalità e biodiversità, catalizzatore di energie e solida opportunità di rilancio territoriale.

Per valorizzare il territorio e favorire la convivenza tra uomini e grandi carnivori, inoltre, il Parco ha presentato alla Fondazione Cariplo il progetto Pasturs, pensato specificatamente per allevatori e coltivatori dalla cooperativa Eliante, da Coldiretti Bergamo e dal WWF. Pasturs si propone di aiutare i pastori a relazionarsi con questi mammiferi, ricorrendo a gruppi di volontari che possano fornire un aiuto concreto, con pratiche di tutela del bestiame e di gestione non conflittuale del territorio.

Ma non solo: il re delle montagne è protagonista anche del progetto LIFE Arctos, a cui il Parco delle Orobie Bergamasche partecipa con Regione Lombardia, partner di progetto. LIFE Arctos si propone di avviare una serie di interventi strutturali, sia sulle Alpi sia nell’Appennino, per garantire la conservazione degli orsi bruni.

È invece dedicato a chi vive e frequenta le Orobie il Vademecum che spiega quanto sia importante sapersi relazionare con l’orso. Un utile decalogo che riassume le regole da non dimenticare mai in caso di “avvistamenti”, come: mantenere la calma, non correre, non tentare di avvicinare l’orso né infastidirlo in alcun modo, ma avvisare tempestivamente il Parco, il Corpo di Polizia Provinciale o il Corpo Forestale dello Stato.

«Per favorire la convivenza tra uomo e grandi mammiferi, la diffusione di notizie e approfondimenti specifici diventa importantissima ed è questo un obiettivo che il Parco persegue da tempo. Le azioni necessarie per la sopravvivenza di queste specie, dopo tutto, sono numerose e richiedono lo sforzo congiunto di tecnici, ricercatori, amministratori e comunità – ha spiegato il presidente del Parco delle Orobie Bergamasche, Yvan Caccia, che ha poi concluso: Il Parco interverrà in prima linea, rispondendo al bisogno di conoscenza che si è reso evidente negli ultimi mesi. Rinnoveremo il nostro impegno e la nostra attenzione per difendere la biodiversità e le necessità di ogni territorio.»

Il Parco infine, in caso di danni e predazioni, ricorda che è possibile fare riferimento a una polizza assicurativa regionale, senza franchigia, con rimborso in 15 giorni dalla perizia definitiva, valida su tutto il territorio regionale. Il danno deve essere segnalato tempestivamente al numero verde 1515 del Corpo Forestale dello Stato, in alternativa è possibile telefonare al Parco delle Orobie Bergamasche o Corpo di Polizia Provinciale. Le procedure di rimborso saranno avviate dai tecnici incaricati, in seguito a sopralluogo di verifica del danno e stesura dell’apposito verbale.

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