Torre Pallavicina, biposto in avaria atterra in un campo di mais

Tragedia del volo sfiorata sabato sera a Torre Pallavicina, dove un piccolo aereo ultraleggero con a bordo due persone è planato con il motore spento su un campo di granoturco che ha attutito l’impatto. Sono rimasti illesi, ma non dimenticheranno di certo quei momenti i due coniugi bergamaschi – un ingegnere informatico di 55 anni e la moglie di 51, residenti nell’hinterland – che erano sul velivolo. La coppia era decollata alle 18,30 dall’aeroporto di Valle Gaffaro, vicino a Comacchio in provincia di Ferrara, e stava volando verso Caravaggio per raggiungere il campo volo «Careas», un’area attrezzata che si trova lungo la provinciale 130, la strada bassa delle Morle che collega Caravaggio a Bariano.Poco dopo le 20 il piccolo velivolo a motore monoelica TL 2000 Sting Carbon – otto metri di apertura alare complessiva e fusoliera di medesima lunghezza – stava sorvolando a 220 chilometri orari la campagna al confine tra le province di Brescia e Bergamo, quando improvvisamente il motore si è zittito. L’ingegnere bergamasco, che pilotava l’ultraleggero, non si è fatto prendere dal panico e ha cercato l’atterraggio di fortuna in un terreno nelle immediate vicinanze: attimi sembrati un’eternità ai due occupanti dell’aereo che inesorabilmente perdeva quota e si avvicinava silenzioso a terra. Talmente silenzioso che nessun residente della zona, in particolare quelli della frazione di Santa Maria, si è accorto di quanto stava accadendo. Non si sono accorti di nulla nemmeno i contadini che a quell’ora, in località Portici, stavano irrigando i terreni coltivati a mais, dove poi è precipitato il biposto.Il pilota dell’aereo ha effettuato la manovra di atterraggio a una velocità di circa cento chilometri orari: il velivolo si è abbassato verso i terreni e si è infilato in mezzo al granoturco, i cui fusti alti quasi tre metri hanno attutito l’impatto col terreno, che tra l’altro in quel momento era più morbido del solito per la copiosa irrigazione in corso. Nell’atterraggio di fortuna l’elica dell’aereo si è piegata, mentre il resto del velivolo ha incredibilmente resistito. Scongiurato il pericolo di un eventuale incendio, i due coniugi sono usciti illesi e con le loro forze dall’abitacolo: solo la donna accusava alcuni dolori al collo.Dopo essersi ripresi dallo spavento, i due hanno iniziato a camminare per circa un chilometro in mezzo alle piante di mais, senza accorgersi che a dieci metri da loro correva parallela una strada sterrata collegata col centro abitato della frazione di Santa Maria. Proprio su quella strada di campagna stava camminando un agricoltore che abita nella vicina Cascina Quadrino, il quale ha sentito le voci delle due persone provenire dal campo di mais: «Sentivo un uomo e una donna che parlavano tra loro senza però riuscire a vederli – racconta l’agricoltore –. Quando li ho intravisti ho chiesto se serviva aiuto e loro sono sbucati fuori raccontandomi tutto, erano abbastanza spaventati ma non avevano riportato ferite».Subito è stato lanciato l’allarme alla centrale operativa dei carabinieri di Treviglio, che ha inviato sul posto una pattuglia. I due protagonisti della disavventura hanno poi chiamato un conoscente e si sono fatti venire a prendere sul luogo del forzato atterraggio.(11/08/2008)

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