Turismo, il «modello orobico» va in Europa

La Provincia capofila di un’alleanza internazionale. Si punta su risorse culturali e paesaggistiche e voli low cost

Cosa accomuna le province di Bergamo e Girona (Spagna) e le regioni di Sormland (Svezia), Vestfold (Norvegia), Hahn (Germania) e Pilsen (Repubblica Ceca)? Presto detto: la presenza di un aeroporto low cost e la vicinanza ad un’area metropolitana. I sei distretti compongono il network europeo Ecn (Edge counties network) che, nato nel 2005, oggi conta due milioni di abitanti.In rete si studiano meglio i pro e i contro del vivere all’ombra di una grande città e se ne valutano le opportunità turistiche, culturali ed economiche. Ogni distretto fa leva sulle proprie peculiarità (Girona è una piccola città d’arte vicina tanto al mare quanto alla montagna e distante solo un’ora da Barcellona; Vestfold, terra di vichinghi, si affaccia sui fiordi norvegesi; Pilsen è nota per la produzione della birra, così come le province tedesche) e guarda agli altri per crescere.Bergamo capofila del networkTra le sei chi sta meglio è Bergamo, tanto da venir considerata un modello dalle altre. «Con lo sviluppo delle compagnie low cost si è creata in alcune regioni europee la necessità di migliorare gli scambi e di analizzare vantaggi e svantaggi arrecati dagli scali – spiega Fabrizio Persico, una lunga carriera nelle ambasciate di mezzo mondo e ora consulente per le Relazioni internazionali della Provincia di Bergamo –.Va detto che la nostra è la provincia che gode di maggiori opportunità tra tutte quelle del network. Ha uno scalo internazionale a due passi da una città d’arte, laghi e monti dietro l’angolo e una metropoli come Milano ad una cinquantina di chilometri». Il network è osservatorio privilegiato del turismo low cost, cresciuto del 13,7% nella nostra provincia nel 2007, cifra molto vicina all’incremento delle presenze turistiche complessive dello scorso anno (+13,2%). Un turismo sempre più internazionale che nell’ultimo decennio ha registrato una crescita del 31%. «Sino al 2002 la Bergamasca era terra di transito per Milano e i laghi. Ora – dice Persico – i turisti non si fermano più per una giornata soltanto ma si trattengono per l’intero weekend e d’inverno raggiungono le Orobie per la settimana bianca. Ci sono persino imprenditori stranieri che portano qui i loro dipendenti in gita aziendale».Il lavoro fatto da Turismo Bergamo, l’agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica della Provincia, sta dando buoni frutti. «La promozione e la progettazione hanno certamente influito sulla crescita del turismo nella nostra provincia – spiega Tecla Rondi, assessore provinciale alla Cultura e al Turismo e membro del comitato direttivo di Ecn –. Innegabile che i collegamenti via Orio con 83 città italiane e straniere abbiano una forte ricaduta». Ma per il salto di qualità c’è ancora un po’ di strada da fare. «Dobbiamo cambiare mentalità e capire che il turista è un bene da salvaguardare, non un pollo da spennare – dice Persico –. Va migliorata l’accoglienza, cominciando sin dalle piccole cose come la cartellonistica».Turismo, risorsa in crescitaIl presidente della Provincia Valerio Bettoni spiega perché coltivare rapporti internazionali è fondamentale: «La nostra società è soggetta a cambiamenti veloci e noi non possiamo ignorarli. Le istituzioni hanno il dovere di aprire nuove strade, creare rapporti, favorire relazioni economiche, turistiche e culturali. Dobbiamo continuare ad aprirci al mondo e l’aeroporto di Orio è uno strumento importante. Sulle relazioni internazionali lavoriamo da tempo e i risultati sul fronte del turismo non sono certo piovuti dal cielo». Il futuro? «Con il costo della benzina in continua crescita, il turismo in aree raggiungibili entro le 2 ore (come le Orobie) sarà vincente. Ma ci vogliono strutture di qualità e al passo coi tempi. Penso ai grandi comprensori sciistici e a progetti come quello che rilancerà San Pellegrino, e che, ne sono certo, avrà riflessi su tutti i settori dell’economia orobica».Uno studio recente commissionato dal network ha tracciato le linee guida per ottimizzare la crescita dei distretti: investimenti nelle infrastrutture e nel trasporto pubblico (è questa, secondo gli analisti, la nota dolente del nostro territorio, soprattutto per i collegamenti con Milano), pianificazione territoriale in vista di un aumento della popolazione, investimenti nell’istruzione e nella formazione, promozione dell’imprenditorialità basata sull’innovazione. Intanto Ecn guarda ai prossimi appuntamenti. Sul fronte della cultura, dopo il festival teatrale in Norvegia (che ha visto la partecipazione della compagnia bergamasca «La Voce delle Cose»), e la Biennale d’arte grafica di Pilsen (due gli artisti bergamaschi presenti: Paolo Facchinetti e Sergio Alessio), Bergamo si appresta ad ospitare all’Auditorium di piazza della Libertà, nell’ambito della rassegna «I Teatri dei bambini», i burattini dell’Alfa Theatre di Pilsen (il 23 novembre e il 24 replica per le scuole).(15/11/2008)

© RIPRODUZIONE RISERVATA