«Tutor in autostrada fuorilegge»
Una sentenza che fa discutere

Secondo un giudice di Terni «il trasferimento dell’omologazione da Autostrade per l’Italia alla controllata Autostrade Tech, avvenuto nel 2010 in seguito a una riorganizzazione societaria, sarebbe illegittimo». E le multe pure.

È una sentenza che fa discutere, quella del giudice di pace di Terni, che l’8 febbraio scorso ha accolto un ricorso presentato dall’avvocato Marco Ripamonti, del Foro di Viterbo, e ha annullato un verbale di violazione dei limiti di velocità rilevata sull’autostrada A1 tra Magliano Sabina e Orte.Ne dà notizia Quattroruote.it: «Il motivo? Perché, semplificando al massimo, il Sicve (Sistema informativo controllo velocità), come si chiama tecnicamente il Tutor, sarebbe fuorilegge. O meglio, perché il trasferimento dell’omologazione da Autostrade per l’Italia alla controllata Autostrade Tech, avvenuto nel 2010 in seguito a una riorganizzazione societaria, sarebbe illegittimo».

«Il Sicve è stato approvato il 24 dicembre 2004 con decreto dirigenziale n. 3999 del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. La domanda di approvazione era stata presentata un anno prima, il 29 dicembre 2003, da Autostrade per l’Italia, la società che aveva sviluppato il nuovo strumento per la rilevazione (anche) della velocità media. Nel 2010 arriva Autostrade Tech. Il 26 ottobre 2010, in seguito a una riorganizzazione societaria, Autostrade per l’Italia trasmette al Mit una nota con la quale comunica che Autostrade Tech, nata nel 2009 come spin off tecnologico di Autostrade per l’Italia, “è subentrata, a far data dall’1 gennaio 2010, ad Autostrade per l’Italia nelle attività e in tutti i rapporti attivi e passivi relativi alla gestione di zone a traffico limitato e ai sistemi di controllo della velocità (Sicve)”. Alla luce di questa comunicazione, il 9 dicembre 2010 il Mit “decreta” che le omologazioni/approvazioni concesse ad Autostrade per l’Italia “sono trasferite a nome della società Autostrade Tech”.

Ma secondo il giudice di pace di Terni, questo sarebbe avvenuto in violazione dell’articolo 192 del regolamento di esecuzione del Codice della strada, quello che disciplina «l’omologazione o l’approvazione di segnali, dispositivi, apparecchiature, mezzi tecnici per l’accertamento e il rilevamento automatico delle violazioni». Articolo che, al comma 5, stabilisce: «l’omologazione o l’approvazione di prototipi è valida solo a nome del richiedente e non è trasmissibile a soggetti diversi”. Insomma, sentenzia il giudice, «il trasferimento in questione deve ritenersi contra legem”. E a nulla vale il decreto dirigenziale del 2010, non potendo una norma di rango inferiore intervenire su una di rango superiore, cioè il regolamento di esecuzione del Codice. Pertanto, il verbale dev’essere annullato» spiega Quattroruote. La pensa diversamente la Polstrada, sostenendo che Autostrade Tech è una mera filiazione tecnologica di Autostrade per l’Italia, non un soggetto diverso. E la vicenda promette nuove puntate: nel frattempo il giudice umbro ha dato ragione all’automobilista...

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