Un anno e 4 mesi ad ultrà bresciano
Era a Bergamo con i milanisti

I tifosi delle rondinelle sono da sempre gemellati con i rossoneri. A gennaio 2013 era stato beccato mentre lanciava oggetti ai rivali atalantini.

Come si suol dire, il nemico del mio amico è mio nemico. Ed è così che un ultrà del Brescia è stato condannato in abbreviato a un anno e 4 mesi con pena sospesa per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e concorso nel lancio di oggetti atti a offendere, più 40 giorni d’arresto per il travisamento. Non gli è invece stato comminato alcun Daspo.

Si tratta di Alberto Ramires, 26 anni, di Lumezzane. La partita in questione è Atalanta-Milan del 27gennaio del 2013. Da Milano sponda rossonera erano arrivati 500 milanisti, a cui si erano aggiunti 50 ultrà del Brescia da sempre loro gemellati. E tanto era bastato per far alzare il livello di guardia con gli atalantini, arcinemici delle rondinelle bresciane.

Dopo essere stati scaricati nell’antistadio, era partito l’attacco degli ultrà dell’Atalanta. I rossoneri hanno tentato di uscire dall’antistadio. Ramires è stato notato da un ispettore della Digos mentre cercava di tenere aperto il cancello dell’antistadio per fare uscire in strada i compagni, che bel frattempo lanciavano petardi, aste di bandiera, bottiglie e fumogeni.

Il pm Maria Cristina Rota aveva chiesto 2 anni di detenzione per violenza, resistenza e concorso nel lancio di oggetti e 8 mesi di arresto per il travisamento. Il difensore Paolo Botticini aveva invece chiesto l’assoluzione.

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