Via Arena, si punta a valorizzarla
con mostre, arte e visite guidate

Via Arena, storico passaggio di Città Alta parallela alla più viva e frequentata via Colleoni, nonostante sia ricchissima dal punto di vista storico e culturale, è spesso evitata dai pedoni a favore proprio della vivace Corsarola. Ecco perché l'associazione «Amici delle Mura», insieme al Gruppo artistico Fara, alla Fondazione della Misericordia Maggiore, alla Diocesi di Bergamo e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Bergamo, ha lanciato l'iniziativa «Valorizziamo la via Arena».

Il progetto mira a veicolare il flusso turistico anche in via Arena. Diversi i punti di interesse della strada da sottolineare: dal seminario vescovile, alla chiesa e convento delle suore di clausura, allo stesso palazzo della Mia, al civico 9 di via Arena. Nella via sono visibili inoltre Casa Angelini, il palazzo del Forno, la cappella vescovile di Santa Croce, Santa Maria Maggiore, il campanile, l'ateneo e la cisterna sottostante, piazza Rosate con il liceo classico Sarpi.

La strada da percorrere è quella delle mostre, visitabili in via sperimentale dal 20 maggio al 4 giugno per intuire la risposta del pubblico. Il palazzo della Mia sarà una delle sedi previste per l'esposizione: al suo interno opere di Emilio Grassi ed Ezio Pirovano, mentre il porticato sarà dedicato all'esposizione delle sculture di Pietro Garofolo. L'inaugurazione è prevista per le 16 di giovedì e gli spazi resteranno aperti tutti i giorni dalle 15 alle 19.

L'altra sede dedicata all'arte sarà il salone dell'ex ateneo di città alta che sempre giovedì, alle 17, inaugurerà la 37ª mostra d'arte e poesia  «Vivere la centralità dell'uomo», organizzata dal gruppo artistico Fara e aperta fino al 10 giugno tutti i giorni dalle 15,30 alle 19.

Per aiutare i turisti nella conoscenza di via Arena, il Gruppo guide della città di Bergamo organizzerà tre visite gratuite della durata ciascuna di un'ora dalle 15 con punto di ritrovo al portale sud di Santa Maria Maggiore. Secondo Claudio Pelis, della Mia, l'offerta si potrà anche incrementare: «Vogliamo valorizzare il nostro edificio di via Arena. Sarebbe bello creare un unico grande museo della musica, con diverse sale dedicate ai nostri artisti locali, importantissimi ma spesso poco conosciuti».

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