Borsa 2003, tutte le azioni bergamasche col segno più

L’azione Brembo «reginetta orobica» con un incremento del 37,2%. In quattro sopra la media del Mibtel cresciuto del 13,9%

Un anno positivo, il 2003, per i titoli delle «bergamasche» in Borsa. Per quasi tutte, infatti, i dodici mesi appena trascorsi hanno segnato un bilancio positivo: sette su otto hanno avuto un andamento con segno più e per quattro titoli la crescita registrata è stata superiore a quanto segnato dall’indice Mibtel. In pratica, hanno fatto meglio della media del mercato.

Otto titoli, dicevamo: due in meno rispetto allo scorso anno. Infatti, nel corso del 2003 il panorama delle azioni «bergamasche» ha dovuto registrare il «delisting» delle azioni Dalmine, e la «scomparsa» delle azioni Linificio risparmio convertite in ordinarie. Per entrambe i casi si è trattato di titoli riferiti a società «veterane» della Borsa: Dalmine era presente al listino dal 1924 e il «delisting» («revoca dal listino») ha fatto seguito all’Opa (Offerta pubblica d’acquisto) residuale che ha portato Tenaris (gruppo Techint-Rocca) a controllare il 96,8% del capitale sociale. Se ne è andata Dalmine, ma il gruppo che controlla l’azienda bergamasca è comunque presente in Borsa con il titolo Tenaris.

Per le azioni risparmio del Linificio (che con le sue azioni ordinarie è quotato in Borsa dal 1876), invece, l’uscita dal mercato è avvenuta il 21 ottobre scorso tramite una revoca a seguito della delibera dell’assemblea straordinaria della società tessile di Fara Gera d’Adda che aveva varato la conversione obbligatoria alla pari e senza conguaglio di tutte le «risparmio» in «ordinarie». Proprio il titolo ordinario del Linificio e Canapificio Nazionale Spa rappresenta la seconda migliore «azione bergamasca» del 2003 visto come le azioni abbiano messo a segno una crescita anno su anno del 31,92%.

Prime in assoluto, invece, sono le azioni Brembo (nella foto, l’azienda): alla fine dei 12 mesi dell’anno scorso i titoli della società di Curno hanno segnato un incremento pari al 37,24%, quotando al riferimento, nell’ultima seduta dell’anno (il 30 dicembre), 6,01 euro. Un prezzo vicino al massimo dell’anno, toccato il 18 dicembre scorso con la quotazione di 6,1 euro. D’altra parte il titolo Brembo ha recuperato la flessione che, invece, aveva messo a segno nella stagione 2002 quando lasciò sul campo quasi due quinti del suo corso.

Al terzo posto si collocano il titoli del Credito Bergamasco. L’istituto cittadino che fa parte del gruppo Banco Popolare di Verona e Novara anno su anno ha messo a segno una crescita del 22,45%, quotando all’ultima seduta 17,106 euro: abbastanza vicino al massimo dell’anno, toccato il 28 novembre con la quotazione di 17,826 euro.

Quarta, sopra la media dell’Indice Mibtel, le regine del 2002: le Italcementi risparmio. Nel 2003 anno su anno hanno messo a segno un incremento del 15,28% facendo seguito al +21,59% realizzato nel corso dell’anno prima. Le risparmio hanno «bagnato il naso» alle Italcementi ordinarie, quest’anno i titoli con la crescita più bassa: +3,02%.

Positive ma sotto l’indice Mibtel, le azioni Banche Popolari Unite e Gewiss: le prime, che hanno sostituito dal 1° luglio scorso il titolo Banca Popolare di Bergamo dopo l’avvenuta fusione tra i gruppi Popolare Bergamo e Comindustria con la costituzione del gruppo Bpu Banca, in sette mesi sono cresciute del 7,98% rispetto al prezzo di riferimento indicato da Consob per la prima seduta (13,3267 euro), mentre Gewiss ha visto crescere il suo titolo del 5,20%,

A fare eccezione nell’andamento positivo generalizzato delle «azioni bergamasche» sono solo i titoli della Gandalf Airlines Spa, la compagnia aerea in difficoltà finanziarie che ha base operativa ad Orio al Serio: i suoi titoli, infatti, a fine anno risultano ancora sospesi (lo sono dalla fine di ottobre) e la società si trova in situazione liquidatoria per perdite superiori al patrimonio netto e riduzione del capitale sociale sotto i minimi di legge. Per le sue azioni, ovviamente, il confronto anno su anno non era valutabile. Sta di fatto che, in ogni caso, l’ultimo prezzo di riferimento quotato a fine ottobre dava come indicazione un valore pari a 0,85 euro.(02/01/2004)

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