Unioncamere, fatturato piccole e medie imprese Ancora in frenata il trimestre appena chiuso

Unioncamere, fatturato piccole e medie imprese Ancora in frenata il trimestre appena chiusoPer le piccole e medie imprese italiane il secondo trimestre dell’anno si è chiuso ancora al ribasso. Migliorato il fatturato rispetto al primo trimestre dell’anno ma peggiora rispetto al 2002.

Questo in sintesi è quanto emerge dall’indagine periodica del Centro Studi di Unioncamere sulla congiuntura delle piccole e medie imprese da 1 a 500 dipendenti nel secondo trimestre 2003.

Dall’indagine risulta che sempre nel secondo trimestre dell’anno hanno tenuto" solo le medie imprese e si è registrata una sostanziale difficoltà per l’export e le piccole aziende. In compenso per il terzo trimestre le aspettative sono positive per commercio e i servizi mentre c’é incertezza per l’industria.

Nel secondo trimestre 2003 - segnala l’Unioncamere - il 26% delle imprese dell’industria e dei servizi ha segnalato un aumento del fatturato rispetto al trimestre precedente, contro il 23% che ha indicato una diminuzione. Il 51% segnala invece stabilità. Su base tendenziale, invece, nel trimestre aprile-giugno 2003 si registra una flessione del fatturato rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: il 23% delle imprese indica una crescita, il 32% indica diminuzione, mentre il 45% segnala stabilità.

Indicazioni di stabilità nell’industria o di incremento del volume d’affari provengono, invece, dalle medie imprese dei servizi (+1,2%) e dalla grande distribuzione (+4,1%). Le imprese di tutti i settori segnalano inoltre una situazione di incertezza per i prossimi tre mesi: il 24% delle aziende prevede una crescita del fatturato già a partire dai prossimi tre mesi, valore analogo a quello registrato dalle imprese che si attendono una ulteriore diminuzione.Per quanto riguarda l’export dell’industria manifatturiera, Unioncamere registra una flessione tendenziale pari al -1,0% rispetto al secondo trimestre 2002, dovuta principalmente alle imprese fino a 9 dipendenti (-5,4%) e al Centro e Mezzogiorno (rispettivamente -2,8% e -2,3%). Per quanto riguarda le aspettative, nel settore manifatturiero predomina l’incertezza, determinata da una diffusa diminuzione del portafoglio ordini, specialmente nelle imprese del sistema moda.

Positive, invece, le attese di crescita delle industrie alimentari e delle bevande e delle macchine elettriche ed elettroniche. Per il commercio al dettaglio permane, comunque, un cauta fiducia sulla ripresa dei consumi per il terzo trimestre del 2003, come evidenzia l’analisi delle previsioni di vendita dichiarate dagli operatori commerciali intervistati. Infine il settore servizi: per il terzo trimestre 2003 è prevista una sostanziale stabilità del volume degli affari in quasi tutti i settori dei servizi; complessivamente, escluse le costruzioni e il commercio all’ingrosso, si registra un saldo pari a +1. Le attese di crescita sono leggermente più consistenti nelle imprese del terziario di medio-grandi dimensioni.Differenziato l’andamento per dimensione di impresa: le imprese con 1-9 dipendenti dichiarano una sostanziale stabilità, quelle con 10-49 dipendenti forniscono le aspettative meno incoraggianti (-21 il saldo), più rosee, invece, le previsioni delle imprese con oltre 50 dipendenti (+25 il saldo).

(07/08/2003)

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