Caso Parmalat, la Provincia crea Comitato di crisi per la Lactis

Caso Parmalat, la Provincia crea Comitato di crisi per la LactisIl Presidente della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni, si è rivolto ai Magistrati Componenti la Sezione Fallimentare del Tribunale di Parma per sottoporre l’istanza volta a non radicare la procedura di Amministrazione Straordinaria in un Tribunale diverso da quello in cui si trovano la sede legale ed amministrativa della Lactis

La grave crisi finanziaria della Parmalat, che coinvolge l’industria Lactis con i suoi 280 dipendenti, le 91 aziende zootecniche conferenti il latte da esse prodotto allo stabilimento di Albano Sant’Alessandro, e in generale il mondo agricolo territoriale, ha indotto la Provincia di Bergamo a costituire lo scorso 22 dicembre un Comitato di crisi a difesa della Lactis cui hanno finora aderito la Camera di Commercio, i rappresentanti di categoria del mondo agricolo (Coldiretti, Associazione Produttori di latte di Bergamo, Como, Varese e Brianza, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale Agricoltori, sindacati territoriali) e azionisti di minoranza della società.

Il compito del Comitato di crisi è di tutelare gli interessi fondamentali della nostra Comunità, e in particolare dei produttori di latte della nostra Provincia e del sistema agricolo territoriale.

In relazione al Decreto emesso in data 30 dicembre 2003 dal Ministero delle Attività Produttive e concernente la procedura di amministrazione straordinaria per l’industria Lactis del Gruppo Parmalat, il Presidente della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni, si è rivolto ai Magistrati Componenti la Sezione Fallimentare del Tribunale di Parma per sottoporre l’istanza volta a non radicare la procedura di Amministrazione Straordinaria in un Tribunale diverso da quello in cui si trovano la sede legale ed amministrativa, la centrale direzionale, gli impianti produttivi e gli uffici commerciali, tecnici e contabili della Lactis.

«Tale diverso radicamento - sottolinea Valerio Bettoni - comporterebbe infatti per tutti i creditori (dipendenti, fornitori di latte, fornitori di prodotti agricoli, ecc.) di doversi recare, per far valere i loro crediti, presso il Tribunale di Parma anziché presso il loro Tribunale naturale che è quello di Bergamo».(08/01/2004)

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