Azione legale Fim contro la Jabil
«Non ha rispettato gli accordi»

La Fim Cisl di Bergamo ha intrapreso un'azione legale, assistita dall'avvocato Filippo Raffa di Milano, nei confronti della Jabil Circuit Italia, «per salvaguardare il diritto leso dei lavoratori e per denunciare l'atteggiamento unilaterale dell'azienda».

La vicenda data di un paio di anni: la chiusura dello stabilimento di Mapello, il trasferimento a Cassina De' Pecchi, la scelta di un centinaio di lavoratori del sito bergamasco di andare in Cassa Integrazione in attesa dell'apertura di un terzo sito intermedio tra le due località, la ristrutturazione societaria con la cessione di un ramo d'azienda che ha di fatto estromesso i lavoratori in cassa da qualsiasi ipotesi di riorganizzazione, ma soprattutto il trascinarsi di una vertenza che non vedeva la fattiva collaborazione della controparte, ha spinto la Fim di Bergamo a seguire le vie legali.

«La Fim - ci dice Pier Capelli, che per i metalmeccanici della CISL segue l'azienda - ha promosso questa iniziativa per tutelare i diritti di questi lavoratori (attualmente in cassa ce ne sono una sessantina, ndr) e per contrastare l'azione di questa azienda, che ha costantemente rifiutato le numerose richieste di incontro, non ha mai dimostrato interesse verso i lavoratori e verso la ricerca di una soluzione dei loro problemi. In questi anni, da parte della Jabil abbiamo solo ottenuto promesse mancate, dalla creazione del terzo sito alla degenerazione delle relazioni sindacali: hanno snobbato e procrastinato tutte le richieste che si muovevano secondo gli accordi originali, quelli cioè che avrebbero tutelato i lavoratori».

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